L'ex presidente (o l'attuale?) sarebbe ancora in possesso formalmente della quasi totalità delle azioni e al Registro Imprese della Camera di Commercio non risulterebbero ancora i nomi dei nuovi amministratori del club rosanero
Il Palermo è ancora di Zamparini? E intanto gli inglesi tornano in città
I documenti parlerebbero chiaro: il Palermo sarebbe ancora nelle mani di Zamparini. Lo scrive a chiare lettere Repubblica Palermo: il club è ancora in pieno possesso dell’ex presidente. E in effetti il dubbio sembrerebbe legittimo. Infatti, almeno sulla carta, il passaggio di quote ancora non si sarebbe verificato. Secondo l’articolo, la società – insieme al bilancio e alle valutazioni della società di revisione – ha depositato anche una dichiarazione obbligatoria in cui si legge che, al 10 dicembre 2018, «l’elenco dei soci e degli altri titolari di diritti su azioni e quote sociali non è variato rispetto all’ultimo depositato».
Insomma Zamparini detiene 13.486.500 azioni, in pratica quasi la totalità, mentre i comunicati e le dichiarazioni degli ultimi 15 giorni fanno riferimento all’avvenuta cessione del 100% delle quote. Per giunta, la comunicazione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio risulterebbe sospesa per la mancanza dei dati anagrafici dei nuovi amministratori. Gli inglesi hanno annunciato una nuova visita a Palermo a fine settimana, in coincidenza della partita casalinga con il Livorno, ma sarebbero ancora alle prese con la due diligence, in pratica starebbero facendo ancora i loro approfondimenti e le valutazioni per la chiusura della trattativa. Insomma le ombre sulla cessione del club rosanero non si diradano affatto.
Nel frattempo i revisori dei conti rosanero, in un documento, auspicano «nuovi interventi di sostegno da parte dell’attuale azionista di riferimento o di eventuali nuovi soci o un anticipo del credito verso Alyssa rispetto alle scadenze concordate» perché il bilancio sarebbe in perdita di 5,1 milioni e in sofferenza con «evidenti difficoltà per far fronte alle obbligazioni in essere a partire dal mese di gennaio 2019».
Servirebbe dunque una consistente operazione finanziaria ma finora il Giornale di Sicilia ne ha scoperta una legata a John Michael Treacy, ovvero il socio di Clive Richardson presentatosi come il capofila della cordata che dovrebbe rilevare il Palermo. Il fondo Eight Capital, che dovrebbe rilevare il club rosanero, ha acquisito 8,25 milioni di azioni, per complessive 100.500 sterline, di Pelican House Mining, una società di investimenti per lo sfruttamento delle miniere in Africa.
La curiosità è che questa società ha comunicato alla NEX Exchange di Londra, che a breve cambierà nome in «Sport Capital Group plc», cioè in una sigla quasi identica alla «Sport Capital Group Investments» che avrebbe firmato gli atti notarili con Zamparini. Insomma una società del settore minerario dirotterebbe i suoi fondi nel Palermo: calcolando il valore delle quote, al momento, questo veicolo finanziario vale appena 500 mila sterline. Troppo poco per rilanciare un asset di natura calcistica a meno che, magari, arrivino altri investori pronti a finanziare il Palermo.