Nonostante i disagi sul piano organizzativo a causa delle misure restrittive anti-Coronavirus, la società è riuscita a non far passare inosservata una giornata speciale. Nell'ambito delle celebrazioni spiccano la nascita del museo e l'emissione di un francobollo creato ad hoc. Auguri anche da parte del presidente della C, Ghirelli
Il Palermo calcio festeggia 120 anni, nonostante il Covid Dal museo della squadra al francobollo, tante le iniziative
L’emergenza Covid ha reso il sapore della torta solo un po’ più amaro ma non ha rovinato il gusto dei festeggiamenti per i 120 anni del Palermo. Il club voleva ugualmente soffiare le candeline e, nonostante una realtà diversa rispetto alle aspettative iniziali, lo ha fatto. Il 120esimo compleanno è una ricorrenza che non poteva passare inosservata. Lo dimostrano le tante cartoline di auguri spedite da diverse figure tra le quali il socio di minoranza e consigliere Tony Di Piazza, molti ex rosanero come Miccoli, Dybala, Ilicic, Balzaretti, Nocerino e Sorrentino e anche il presidente della Lega Pro, Ghirelli («Buon compleanno Palermo per i suoi primi 120 anni! – ha scritto in una lettera inviata al presidente Mirri – oltre un secolo di gesta che fanno parte del grande libro della storia del calcio»), le celebrazioni della Curva Nord 12 (che ha fatto sentire la propria voce con fuochi di artificio, coreografie e lo striscione Da 120 anni amo solo te esposto all’esterno del Barbera) e le iniziative che, nonostante i problemi organizzativi, la società è riuscita comunque a mettere in piedi valorizzando il significato di un giorno speciale e da cerchiare in rosso.
Spicca, in questo contesto, la nascita del museo del Palermo. Un ponte, come si evince dalle parole pronunciate dal coordinatore scientifico Giovanni Tarantino nel video di presentazione pubblicato sul sito ufficiale, che è stato costruito per stimolare la fidelizzazione del popolo rosanero e, sulla base di valori come l’identità e il senso di appartenenza, consolidare il rapporto tra la città e la squadra di calcio. Il museo, situato al primo piano torre Sud dello stadio e che in anteprima (e in forma strettamente privata) è stato già visitato dal sindaco Leoluca Orlando, dall’assessore regionale ai Beni Culturali, Alberto Samonà, e dai giocatori negativi che in questi giorni hanno continuato ad allenarsi sul terreno di gioco dell’impianto di viale del Fante, allo stato attuale non è aperto al pubblico ma presto – informa il sito del sodalizio targato Hera Hora – sarà possibile organizzare visite guidate su prenotazione, nel rispetto di tutte le normative e le prescrizioni di sicurezza vigenti.
«Abbiamo realizzato qualcosa di concreto – ha sottolineato il presidente Dario Mirri – il museo rappresenta un tassello all’interno di una struttura che avrà una continuità nel tempo. È il primo di una serie di progetti che spero possano vedere presto la luce. Attraverso il museo il tifoso potrà proiettarsi verso il futuro partendo dalla storia». Dichiarazioni che l’imprenditore palermitano ha rilasciato domenica mattina all’ufficio postale di via Alcide de Gasperi/via Ausonia aperto eccezionalmente per la presentazione e l’emissione del francobollo celebrativo in occasione dell’anniversario della fondazione del club. Protagonista dell’iniziativa, realizzata con la collaborazione del Ministero dello Sviluppo Economico, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e con Poste Italiane, è l’artista Francesco De Grandi (figlio dell’ex giocatore e storico allenatore rosanero Ninetto) che ha fatto il disegno creando dei giocatori (due sagome danzanti che evocano le incisioni rupestri delle grotte palermitane dell’Addaura), l’aquila e lo stadio Barbera stilizzato, il nido delle aquile. «L’artista, peraltro palermitano – sottolinea Mirri – ha realizzato quest’opera facendo leva sulle sue doti professionali ma anche sulle emozioni dettate dal cuore».
Sotto la lente di ingrandimento del presidente anche gli altri temi dell’attualità rosanero: «Iniziare la stagione con tre sconfitte in quattro partite significa che certamente qualcosa non va. Non possiamo permetterci tre sconfitte in A, figuriamoci in serie C. Capisco la delusione dei tifosi ma devo rimanere ottimista. Un bambino che cade va aiutato a rialzarsi e, allo stesso modo, dico che la squadra dovrà essere in grado di trovare le risorse per risollevarsi. Ci sono dei problemi ma anche delle soluzioni a questi problemi e proprio sulle soluzioni stanno lavorando l’amministratore delegato, il direttore sportivo e lo staff tecnico con l’obiettivo di invertire presto il trend negativo».