Il Muos di Niscemi non si farà. I Siciliani non hanno l’anello al naso

Tra qualche giorno proveremo a mettere in fila una per una, tutte le contraddizioni, le favole e i voltafaccia di questo pessimo Governo regionale di Rosario Crocetta. In questo momento ci soffermiamo sul Muos di Niscemi. Proprio per rispondere al presidente della Regione che, nell’ennesima conferenza stampa ‘volante’, annuncia di essere “stanco di fare da bersaglio” e di essere vittima degli “estremisti”.

Al presidente Crocetta, all’assessore al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, e ai ‘giureconsulti’ ricordiamo che la storia delle autorizzazioni revocate dal Governo regionale è solo un pericoloso equivoco.

E’ un equivoco, perché la Regione, su questioni militari non ha alcuna voce in capitolo. E’ pericoloso perché, davanti a una protesta popolare, che non tarderà a manifestarsi, qualcuno avrebbe potuto cogliere la palla al balzo e intentare alla Regione siciliana una causa civile miliardaria.

Di questa storia della revoca, ebbene, la possibile causa civile contro la Regione è l’unica cosa vera.

Vogliamo ricordare che la revoca, adottata dal Governo Crocetta – revoca di autorizzazioni che riguardano aspetti legati all’ambiente (aspetti sui quali avrebbe dovuto pronunciarsi anche l’Azienda foreste demaniali) – non può certo bloccare la realizzazione del Muos. Proprio perché, sulle questioni militari, la competenza è dello Stato e non della Regione.

Perché, allora, la ‘pupiata’ della revoca? Semplice: perché il giorno successivo alla revoca adottata dal Governo Crocetta – chi ha un

Rosario Crocetta, foto di Gabriele Bonafede

po’ di memoria dovrebbe ricordarlo – era in programma una grande manifestazione popolare che il Governo nazionale e le forze militari americane volevano a tutti i costi bloccare. E ci sono riusciti, grazie alla connivenza del Governo Crocetta.

Quella revoca, peraltro ridicola (la presidenza della Regione che contesta un atto dell’assessorato al territorio e Ambiente: una farsa!), mandò all’aria tutto il potenziale civile e politico della grande manifestazione popolare dell’indomani.

Il nostro giornale – carta canta – proprio il giorno in cui il presidente della Regione annunciava la ‘revoca’, mise in guardia, in totale solitudine, sugli risvolti perversi che questa storia avrebbe assunto.

Tutto il resto, ovvero tutto quello che è avvenuto da allora ad oggi era già scritto. Era già scritto che l’Istituto superiore della sanità avrebbe dato il parere favorevole al Muos. Così com’era già scritto che la Regione siciliana avrebbe ritirato la revoca, alla vigilia del pronunciamento del Cga.

Quello che non hanno previsto è che i siciliani si sono rotti le scatole: si sono rotti le scatole di questo inutile Governo Crocetta: si sono rotti le scatole del Governo Letta: si sono rotti le scatole del Muos.

La verità è che il Governo nazionale non si aspettava, da parte della Sicilia – e quando parliamo della Sicilia non parliamo della politica siciliana ‘ascara’ e politicante – una reazione così dura contro il Muos.

Come abbiamo scritto più volte, i primi a non capire perché il Governo italiano ha voluto a tutti i costi realizzare il Muos in Sicilia sono stati i militari americani. Che avranno detto: 2ma perché in mezzo alla gente se di solito si realizzano nei deserti?”.

La verità è che a Roma hanno detto: “Tranquilli: la Sicilia è l’ultima delle nostre colonie. I siciliani sono i nostri schiavi. Quando l’Italia deve piazzare merda, da centocinquant’anni la porta in Sicilia. Noi, ai siciliani, gli pisciamo in testa dai tempi di Garibaldi. L’Autonomia gliel’abbiamo concessa subito dopo la seconda guerra mondiale perché, in uno dei rari momenti di lucidità, avevano capito che l’unica loro salvezza sarebbe stata l’indipendenza. Ma poi la loro Autonomia siciliana ce la siamo messa sotto i piedi”.

“In Sicilia abbiamo piazzato cinque raffinerie, le cementerie, l’Eni di Gela che ha inquinato mare e aria. Tutte le centrali elettriche più inquinanti le abbiamo dislocate in Sicilia. E gli stiamo realizzando pure un elettrodotto sulle loro corna, nella Valle del Mela, a Messina: un elettrodotto che alla Sicilia non servirà, ma che servirà all’Italia. Loro si piglieranno solo le malattie e, come sempre, la piglieranno nel culo. La stessa cosa abbiamo fatto a Priolo e a Melilli. Dove abbiamo inquinato tutto e ci siamo pure fottuti i soldi per il risanamento. A loro, agli abitanti di Priolo e di Melilli, abbiamo regalato inquinamento a gogò, del mare e dell’aria. E anche bambini nati deformi. Ad Augusta abbiamo battuto tutti i record della strafottenza. Tutta la rada di Augusta è piana di mercurio e non sanno come levarlo perché non c’è dove metterlo una volta tirato fuori dal mare. Volete che i siciliani, dopo aver sopportato tutte queste cose si lamentino del Muos di Niscemi. Tranquilli, ci pensiamo noi”.

E invece le cose non stanno andando come i Governi nazionali pensavano dovessero andare. I siciliani si sono rotti le scatole. Non vogliono il Muos. Perché sono stanchi di morire d’inquinamento.

La manifestazione che quel giorno il Governo Crocetta, d’accordo con il Governo nazionale di Letta e con i militari americani, ha mandato all’aria si riorganizzerà. E’ inutile che il presidente Crocetta e il Governo Letta continuino a inviare messaggi ‘tranquillizzanti’ agli americani. La situazione è tutt’altro che sotto controllo. Il Governo Crocetta, oltre a non contare nulla nel Parlamento siciliano, conta ancora meno nella società siciliana. Scommettiamo che scoppierà un gran casino? Scommettiamo che, questa volta, la Sicilia si ribellerà?

La Sicilia non vuole il Muos. Non ce l’ha con gli americani. Anzi, gli americani sono anche loro vittime dei Governi nazionali del nostro Paese che hanno autorizzato questa schifezza.

Roma dovrà chiedere scusa agli americani. Dovrà prendere atto dell’errore commesso e dovrà dire: “Scusateci, non ci aspettavamo che i siciliani avrebbero mostrato le palle. Non l’hanno fatto in centocinquan’anni e lo stanno facendo ora. Incredibile. I politici siciliani, per carità, sono sempre venduti. Come vedete, il Governo Crocetta è con noi. Ma non controlliamo più la popolazione siciliana. Credeteci, nemmeno noi ce l’aspettavamo”.

Presidente Letta, presidente Crocetta, prendetene atto: il Muos, in Sicilia, non si farà.

Muos, il CGA “spiazzato” dal voltafaccia del Governo Crocetta

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Tra qualche giorno proveremo a mettere in fila una per una, tutte le contraddizioni, le favole e i voltafaccia di questo pessimo governo regionale di rosario crocetta. In questo momento ci soffermiamo sul muos di niscemi. Proprio per rispondere al presidente della regione che, nell’ennesima conferenza stampa ‘volante’, annuncia di essere “stanco di fare da bersaglio” e di essere vittima degli “estremisti”.

Tra qualche giorno proveremo a mettere in fila una per una, tutte le contraddizioni, le favole e i voltafaccia di questo pessimo governo regionale di rosario crocetta. In questo momento ci soffermiamo sul muos di niscemi. Proprio per rispondere al presidente della regione che, nell’ennesima conferenza stampa ‘volante’, annuncia di essere “stanco di fare da bersaglio” e di essere vittima degli “estremisti”.

Tra qualche giorno proveremo a mettere in fila una per una, tutte le contraddizioni, le favole e i voltafaccia di questo pessimo governo regionale di rosario crocetta. In questo momento ci soffermiamo sul muos di niscemi. Proprio per rispondere al presidente della regione che, nell’ennesima conferenza stampa ‘volante’, annuncia di essere “stanco di fare da bersaglio” e di essere vittima degli “estremisti”.

Tra qualche giorno proveremo a mettere in fila una per una, tutte le contraddizioni, le favole e i voltafaccia di questo pessimo governo regionale di rosario crocetta. In questo momento ci soffermiamo sul muos di niscemi. Proprio per rispondere al presidente della regione che, nell’ennesima conferenza stampa ‘volante’, annuncia di essere “stanco di fare da bersaglio” e di essere vittima degli “estremisti”.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]