DICE LA PARLAMENTARE NAZIONALE GIULIA DI VITA DOPO IL QUESTION TIME A MONTECITORIO: “BISOGNA VOLTARE PAGINE, SPECIE IN SICILIA, CHE IN ITALIA E’ AL SECONDO POSTO PER LE PENSIONI COL TRUCCO”.
Barra avanti tutta. Sulla lotta ai falsi invalidi il Governo non cambia rotta e prosegue la strada costellata finora da vistosi insuccessi e da una freschissima e sonora bacchettata del Tar Lazio
Lo abbiamo appreso ieri – afferma la deputata Cinquestelle alla Camera, Giulia Di Vita – dalla risposta del sottosegretario al Lavoro e politiche Sociali, Franca Biondelli, ad un nostro question time, che mirava a capire se e quando il Governo avesse sospeso il piano Inps, visto il suo palese insuccesso. La Biondelli è stata più che evasiva, confermando, di fatto, che non si mira a cambiare rotta, nonostante la recentissima sentenza del Tar del Lazio abbia affermato che lede i diritti dei veri invalidi, costringendoli a visite superflue che danneggiano il loro benessere, e a dispetto degli sconfortanti risultati portati a casa finora. Dati della Guardia di Finanza dicono, infatti, che nel 2012 i controlli hanno portato all’individuazione del solo 0,04 per cento di falsi invalidi mentre la Corte dei Conti ha sottolineato che nel 60 per cento delle controversie, nate dalla revoca delle pensioni, l’Inps è risultato soccombente.
Oltre al question time Giulia Di Vita ha firmato anche una risoluzione in Commissione che mirava ad avviare una profonda riforma del sistema di accertamento dellinvalidità, che allo stato attuale, consente pratiche diffuse di corruzione, raccomandazione e collusione.
Siamo in presenza – afferma Giulia di Vita – di un sistema obsoleto, farraginoso e inefficiente e a confermarlo è anche il Programma dAzione biennale per la Promozione dei diritti e lintegrazione delle persone con disabilità, che il Governo si era impegnato a mettere in atto per garantire il rispetto dei disabili e che ora sembra rimangiarsi”.
E nella burocrazia – continua Di Vita – che si annida la corruzione. Se poi si tratta di burocrazia obsoleta diventa incontrollabile, quindi la soluzione è investire il necessario ad attuare la riforma dei criteri di accertamento
In Sicilia la piaga dei falsi invalidi è una ferita mortale: stime recenti parlano di 20 mila invalidi falsi su un totale di quasi 300 mila veri, cosa che ha proiettato lIsola nei quartieri alti della vergogna, con un secondo posto a livello nazionale di cui nessuno, ovviamente, potrà mai gonfiarsi il petto.
“Non dimentichiamoci poi – sottolinea Di Vita – che in Sicilia a ridosso delle elezioni si assiste a un curioso aumento di pensioni riconosciute. E necessario spezzare questo meccanismo per togliere terreno al clientelismo e al voto di scambio, fermare il piano Inps e i suoi sprechi e investire nella riforma dell’accertamento dell’invalidità è la vera soluzione non solo per contrastare i falsi invalidi, ma per innovare il nostro Paese liberandoci da concezioni stesse della disabilità, ormai vecchie, superate già in molti Paesi europei che non fanno più riferimento alle patologie o menomazioni, ma alle singole funzionalità e bisogni di ogni persona, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità da ormai 13 anni”.
Se i vertici di Inps Sicilia lo riterranno opportuno avranno la possibilità di replicare. Avranno a disposizione lo stesso spazio che il nostro giornale ha dato a questo articolo.
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