“Il mio programma? Puntare sull’imprenditoria giovanile”

Quando la sua foto è comparsa sui manifesti ne hanno parlato tutti. Ed è anche logico, perché è stata una trovata molto originale. E spiritosa. Lui è Giancarlo Cammarata, trent’anni, candidato alle elezioni regionali nel collegio di Palermo nella lista di Italia dei valori. Con un cognome così, che ricorda l’ex Sindaco del capoluogo siciliano, come si doveva presentare al cospetto degli elettori? Con una sua foto e una semplice frase: “Non sono parente”.

Parole intelligenti e, soprattutto, efficaci. Giusto, insomma, dopo quello che ha combinato l’ex Sindaco di Palermo, mettere le mani avanti…

“Anche perché – ci dice il giovane candidato – sono stati in tanti, nel leggere il mio cognome, a chiedersi: ma chi è, il figlio di Cammarata? Ho solo risposto, magari in anticipo, alla domanda…”.

Normale chiedere a un ragazzo com’è nata la sua candidatura.

“E’ nata dalla volontà di un gruppo i giovani molto attivi nel territorio. Quando parlo del territorio faccio riferimento non soltanto a Palermo, città nella quale vivo, ma anche a Palazzo Adriano, il paese dove sono nato”.

Palazzo Adriano: il paese dove è stato girato il film di Giuseppe Tornatore ‘Nuovo cinema Paradiso’.

“Per l’appunto. Un paese bellissimo. Dove si vive benissimo.

Insomma, lei si muove tra Palermo e il Corleonese.

“E’ così. Con i miei amici ci diamo da fare. Ci attira l’impegno sociale e politico. Ci stiamo provando. Con molta convinzione”.

Che lavoro svolge nella vita?

“Lavoro in un centro di formazione professionale”.

Un settore che per ora sconta grossi problemi…

“Un momento: lavoro in un centro di formazione privato. Alla formazione professionale gestita dal pubblico, con tutto quello che sento, non ci credo più”.

Com’è arrivato a Italia dei Valori?

“E’ stata una scelta quasi naturale. Da anni seguo Leoluca Orlando. Mi piace il suo modo di fare politica. Del Partito in cui milito mi piace anche la linea politica nazionale. A Roma l’opposizione c’è”.

E in Sicilia?

“In Sicilia l’opposizione al Governo Lombardo avrebbe dovuto essere rappresentata dal Pd. Invece…”.

Invece in Sicilia, negli ultimi quattro anni, l’opposizione è finita al Governo…

“Già. Incomprensibile. Tanto che oggi mi chiedo: ma se vince Antonello Cracolici, il capogruppo uscente del Pd all’Ars, non è come se vincesse il centrodestra?”.

Non possiamo darle torto…

“Attenzione: non lo dico per fare polemica. Ma è sotto gli occhi di tutti che il Pd siciliano, in questi quattro anni, non ha fatto cose apprezzabili”.

Lo dice a noi? Ma sappia che Cracolici è irredimibile. Disastri del Pd a parte, lei è un giovane. Che messaggio vuole lanciare ai giovani siciliani?

“Uno molto semplice: la politica siciliana deve tornare ad occuparsi di loro. Negli ultimi anni i giovani sono stati dimenticati. Tanti di loro emigrano. Questo non è giusto. Se verrò eletto mi occuperò di questo problema”.

Come?

“In primo luogo incentivando l’imprenditoria giovanile. Alla Sicilia serve uno sviluppo incentrato sulle imprese e non sull’uso distorto della spesa pubblica. Servono posti di lavoro veri. Che possono essere assicurati solo da imprese vere. Va archiviata, per sempre, la stagione degli sperperi di denaro pubblico e del precariato”.

Bene sull’imprenditoria. E poi?

“Vanno utilizzate al meglio le risorse finanziarie che abbiamo a disposizione. Penso ai fondi europei destinati alla Sicilia e non utilizzati. Un delitto contro le giovani generazioni. Solo per questo il Governo Lombardo avrebbe dovuto dimettersi”.

Come ha impostato la sua campagna elettorale?

“In modo spartano. Anche perché non ho molte risorse. Curo molto i rapporti personali e umani. Incontro le persone ed espongo il mio programma”.

Ha trovato gente disposta ad ascoltarla?

“La campagna elettorale è stata difficile. Credo che sia stato così per tutti i candidati. La gente non pensa bene dei politici. In giro ci sono pessimismo e stanchezza. La politica siciliana ha deluso. Non sa più dare risposte. Gli ultimi quattro anni, poi, sono stati devastanti. Io, forse, sono stato un po’ più fortunato”.

In che senso?

“Nel senso che ho fatto, per lo più, campagna elettorale incontrando i giovani”.

Pensa che andrà bene? Insomma, lei corre per portare volti alla lista o per vincere?

“Io corro per vincere. Spero di essere eletto”.

 In giro c’è molta incertezza. I sondaggi, ad esempio, hanno sempre dato Italia dei Valori in una posizione problematica.

“Lasci perdere i sondaggi. Sono stati utilizzati per fare propaganda. Davano Italia dei Valori alla pari con certi Movimenti poco conosciuti. Volevano demotivare il nostro elettorato. Ma giuro che non ci sono riusciti”

Chi vince?

“Non lo so. Io voto per Giovanna Marano. E mi auguro che vinca lei. E’ una bella persona. Sarebbe un ottima presidente della Regione siciliana”.

 

 

 

 

 

 

 

 


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Quando la sua foto è comparsa sui manifesti ne hanno parlato tutti. Ed è anche logico, perché è stata una trovata molto originale. E spiritosa. Lui è giancarlo cammarata, trent’anni, candidato alle elezioni regionali nel collegio di palermo nella lista di italia dei valori. Con un cognome così, che ricorda l’ex sindaco del capoluogo siciliano, come si doveva presentare al cospetto degli elettori? con una sua foto e una semplice frase: “non sono parente”.

Quando la sua foto è comparsa sui manifesti ne hanno parlato tutti. Ed è anche logico, perché è stata una trovata molto originale. E spiritosa. Lui è giancarlo cammarata, trent’anni, candidato alle elezioni regionali nel collegio di palermo nella lista di italia dei valori. Con un cognome così, che ricorda l’ex sindaco del capoluogo siciliano, come si doveva presentare al cospetto degli elettori? con una sua foto e una semplice frase: “non sono parente”.

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