Larry Carlton e il suo strumento sono inseparabili. Al punto che lo chiamano Mr. 335, come la Gibson che suona. A Catania Jazz, applaudito concerto del sessantaduenne californiano
Il matrimonio di un uomo e della sua chitarra
Il ragazzo californiano colpisce ancora. Larry Carlton, sessantadue anni lo scorso 2 marzo, dimostra, nella sua seconda data siciliana al Catania Jazz, che nel mondo della musica gli anni non contano e la carica e la voglia col tempo può diventare sempre più forte. All’inizio dell’esibizione, infatti, si presenta al numerosissimo pubblico del Teatro Metropolitan dedicando ai presenti e a se stesso un inedito “Happy Birthday” in pieno stile jazz.
Larry, dall’età di sei anni, quando impugnò per la prima volta la sua chitarra, non seppe liberarsene più: si venne a creare un rapporto intimo e privato con lo strumento che è stato immediatamente visibile durante tutto il concerto. Dal tocco delle corde agli sguardi del chitarrista, dagli arpeggi alla continua creatività di suoni, Carlton, nella prima parte del suo concerto, regala la parte più dolce e nostalgica del suo rapporto con la musica e con la sua Gibson ES-335, la chitarra che lo ha condotto alla notorietà, a quattordici nominations dei Grammy Award, vincendone 3, e a esserne quasi identificato con lo strumento, fino a prendere il soprannome di Mr. 335.
“My guitar speak italian but i don’t!” dice Larry come se stesse parlando di una persona. È questo che colpisce profondamente gli ascoltatori. Le note sembrano senza tempo e si rifanno ai suoi maggiori successi e alle sue numerose collaborazioni, ma sempre con quel tocco innovatore e originale che rendono tutte le esecuzioni delle improvvisazioni. Alternandosi tra la Gibson e una più classica chitarra acustica, il ritmo passa da un jazz fusion e blues a uno stile più country e veloce, inserendo assoli ed esecuzioni complesse. Nella seconda metà del concerto sul palco sale il trio formato dall’artista americano per il suo tour europeo, iniziando una serie di pezzi che lasciano i suoni più quieti del jazz per fondersi a una più ritmata melodia rock. Risaltano molto le influenze di artisti importanti sulla scena jazz-blues come Joe Pass, Wes Montgomery, Barney Kessel, B. B. King. In tutte le melodie vengono ripresi accordi e composizioni dalle numerose colaborazioni dell’artista con i Toto and i The Crusaders dove si legge chiara l’influenza degli anni ’70 e ’80. Al termine, ringraziando il pubblico, il trio, tenuto unito e in sintonia dagli arpeggi di Carlton, dal ritmo potente e conciso della batteria, guidato dalla base di sottofondo del basso, esegue un medley di diversi pezzi, compreso il successo “Last Nite”, dei Fourplay, band con la quale Mr. 335 collaborò negli anni 70.
Larry Carlton ha sicuramente fissato uno standard per tre generazioni di artisti e, grazie alle sue melodie, che il CataniaJazz ha portato nella nostra città, è sicuramente destinato, a dire della critica internazionale, a lasciare il suo marchio sul jazz, blues, pop e rock per il prossimo futuro.