La guida che Legambiente e Touring Club italiano stilano ogni anno sul meglio degli specchi d'acqua in Italia vede ancora ai vertici l'isola palermitana. Che però è l'unica a raggiungere il massimo riconoscimento in provincia. E ora attende la nomina della nuova direzione dell'area marina protetta
Il mare più bello 2019, nuovo trionfo di Ustica «Coi lavori al depuratore andrà ancora meglio»
«Il mare di Ustica si mantiene tra le vette italiane, e sarà ancora più pulito e più bello dal momento che sono cominciati i lavori al depuratore. In questo modo non dovremmo più andare in difficoltà, come accaduto nel passato, quando c’era un surplus di presenze». Il sindaco dell’isola palermitana Salvatore Militello non poteva festeggiare in modo migliore l’annuale guida che Legambiente e Touring Club Italiano stilano ogni anno sul meglio del mare e dei laghi italiani. E in Sicilia, come da molti anni a questa parte, il massimo riconoscimento – le cinque vele – in provincia è raggiunto solo da Ustica.
In generale la Sicilia si piazza al secondo posto, dietro la Sardegna, con ben tre comprensori turistici che raggiungono le ambite cinque vele, assegnate sulla base delle caratteristiche ambientali e della qualità dei servizi ricettivi. Insieme a Ustica le altre eccellenze siciliane sono il litorale trapanese nord – guidato da San Vito Lo Capo e che ha pure al proprio interno Custonaci ed Erice – e le coste dell’isola di Pantelleria. Il giudizio attribuito a ciascun comprensorio, dalle cinque vele assegnate ai migliori fino a una vela, è frutto di valutazioni approfondite lungo i 7500 chilometri di coste italiane e integrati dalle valutazioni espresse dai circoli locali di Legambiente e dall’equipaggio della Goletta Verde.
Da quest’anno poi la guida avrà un nuovo simbolo, che riguarda i Comuni plastic free, che hanno cioè adottato atti concreti per abbattere l’uso della plastica. E anche in questo caso Ustica si dimostra ai vertici. «Noi abbiamo già emesso ai primi di quest’anno un’ordinanza plastic free – conferma il primo cittadino – che vieta l’utilizzo delle plastiche monouso e delle stoviglie che non sono biodegradabili. Probabilmente non abbiamo fatto molto pubblicità al nostro atto, ma siamo stati tra i primi in Sicilia». A parte Ustica, però, la provincia palermitana non fa una buona figura. La costa di Cefalù, che comprende Pollina, vede infatti assegnate due vele su cinque; il golfo di Castellamare, che riguarda anche Balestrate, tre vele su cinque; mentre la costa orientale palermitana, vale a dire Cinisi e Isola delle Femmine, raggiunge due vele.
Intanto l’isola di Ustica, a distanza di tre mesi dalla conclusione del mandato di Salvatore Livreri Console come direttore dell’area marina protetta, non ha ancora una nuova guida. Un fatto insolito, considerando che la riserva è stata istituita nel 1986 e comprende una zona A di riserva integrale, una zona B di riserva generale e una zona C di riserva parziale. Segno, cioè, che è proprio in estate che l’isola ha bisogno di maggiori attenzioni. «La definizione è in corso – spiega Militello – la commissione sta ancora valutando i profili di candidatura che sono arrivati. C’è stato un piccolo rallentamento dovuto a qualche disagio, ma prima dell’estate dovrebbe arrivare la nomina. Non possiamo affrontare l’estate senza la direzione di quella che è la prima area marina istituita in Italia».