L'annuale guida dell'associazione ambientalista e di Touring Club Italiano vede la Sicilia al secondo posto per numero di riconoscimenti massimi. Su quattro posizioni tre però sono relative alle isole minori. Depurazione, gestione dei rifiuti e servizi sono le maggiori criticità
Il mare di Ustica premiato dalle cinque vele di Legambiente «Ma i problemi nel Palermitano restano sempre gli stessi»
Arriva l’estate e con essa uno degli appuntamenti ormai più consolidati è certamente la guida annuale di Legambiente e Touring Club Italiano che premia il mare più bello del 2018. Il riconoscimento massimo, quello delle cinque vele, vede la Sicilia al secondo posto in Italia (dopo la Sardegna) con quattro comprensori che ottengono il massimo status. Mentre il palermitano sorride a metà: da una parte vede confermata l’eccellenza di Ustica, ma dall’altra continua a registrare l’assenza di altri Comuni.
«Tre su quattro posizioni sono relative alle isole minori (Pantelleria, Salina e appunto Ustica) – dice il presidente di Legambiente Gianfranco Zanna – e ciò deve fare riflettere. L’unica parte, diciamo così, a terra è quella del trapanese, che comprende San Vito Lo Capo, Custonaci ed Erice ed è, non a caso, un tratto di spiaggia compreso tra due riserve naturali. Di sicuro nell’immediato c’è da lavorare affinché comunque tutte le isole minori raggiungano le cinque vele. Come Legambiente, in ogni caso, noi sottolineiamo sia le emergenze che le eccellenze, quando ci sono».
Per il secondo anno consecutivo viene poi confermata la divisione del territorio costiero in comprensori turistici. Si preferisce cioè valutare territori un po’ più ampi del singolo Comune, nella convinzione che il turista ormai si muove oltre i singoli confini di appartenenza. I comprensori vengono individuati sulla base dei dati raccolti da Legambiente sulle caratteristiche delle qualità ambientali e di quelle dei servizi ricettivi: uso del suolo, degrado del paesaggio e biodiversità, attività turistiche; stato delle aree costiere; mobilità; energia; acqua e depurazione; rifiuti; iniziative per la sostenibilità; sicurezza alimentare e produzioni tipiche; mare, spiagge ed entroterra, struttura sociale e sanitaria.
In ogni caso, ancora una volta, il mare del Palermitano si conferma certamente non cristallino. E i motivi restano sempre gli stessi. «L’assegnazione delle cinque vele ha dei criteri precisi – spiega Zanna -: noi monitoriamo tutti i territori indistintamente e se quei criteri sono tutti rispettati diamo l’assegnazione massima. C’è chi prende cinque vele, chi quattro, chi tre e così via. I problemi nel Palermitano sono sempre quelli: depurazione, gestione dei rifiuti, servizi e quant’altro. Poi Palermo avrà tanti altri meriti per tante altre cose, ma non in questo ambito. E non sembra che ci siano a breve sensibili miglioramenti».
Alla conferenza stampa che l’associazione ambientalista ha organizzato c’è stato il tempo per premiare anche il neosindaco di Ustica Salvatore Militello, visto che il primo cittadino non si era recato alla cerimonia nazionale che si è tenuta a Roma negli scorsi giorni. «Mi sono ritrovato sin dal 12 giugno, appena dopo le votazioni, a dovermi occupare delle criticità del territorio – ha detto Militello -. Voglio rassicurare tutti, il depuratore dell’isola funziona correttamente. E stiamo lavorando per diminuire l’uso della plastica monouso. Il mare è il nostro punto di forza, posso dire già che ci teniamo a vincere anche il prossimo anno». Mentre l’assessore regionale all’Ambiente e al Territorio Toto Cordaro ha affermato che «è un piacere gratificare le comunità, confermo al sindaco di Ustica e a tutti i primi cittadini che vogliamo essere interlocutori sul tema della sostenibilità ambientale».