Il Governo Renzi taglia i fondi al Sud penalizzando ferrovie e scuole materne

IL SOTTOSEGRETARIO GRAZIANO DELRIO, QUELLO CHE HA COMMISSARIATO IN PARTE LA REGIONE SICILIANA IMPONENDO UN PROPRIO SODALE ALLA GUIDA DELL’ASSESSORATO ALL’ECONOMIA, HA DIMEZZATO IL COFINANZIAMENTO DELLO STATO NELLA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020

I bravi colleghi del Mattino di Napoli stanno conducendo una battaglia culturale e politica per informare i cittadini del Sud Italia sull’attacco che il Governo nazionale di Matteo Renzi sta portando, in queste ore, al Meridione.

Lo scorso 26 Ottobre Marco Esposito, in un editoriale, ha illustrato i dati sulla ripartizione dei finanziamenti che dovrebbero essere erogati per le opere ferroviarie nel cosiddetto Decreto “Sblocca Italia” e nella “legge di Stabilità”.

Ebbene, i fondi destinati ad alcune Regioni del Centro Nord Italia ammontano a circa 4,7 miliardi di euro. Sono soldi destinati alla Toscana, al tunnel del Brennero, ai Tav in Val di Susa, al terzo valico ferroviario nell’Appennino ligure. E al Sud? Appena 60 milioni di euro. Sì, avete letto benissimo: 60 per tutte le Regioni meridionali!

Non solo. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Ministri, Graziano Delrio – quello che ha commissariato il Bilancio della Regione siciliana piazzando un proprio sodale all’assessorato regionale dell’Economia – tre giorni fa ha azzerato i finanziamenti destinati alle Regioni meridionali. Motivo: ci sarebbero troppe “rocce” lungo le tratte ferroviarie da progettare. Mentre in Liguria e, in generale, nelle Regione del Nord, comprese quelle dove svettano le Alpi, di rocce non ce ne sarebbero!

Fine delle discriminazioni del Governo Renzi verso il Sud? Ma quando mai! C’è anche la decisione di adottare la spesa storica per lo stanziamento dei fondi per le scuole primarie. Tradotto: ancora una penalizzazione verso le Regioni del Mezzogiorno d’Italia, da sempre con pochi asili e destinate a veder peggiorare la situazione in questo delicato settore.

Ci guadagnano, invece, le Regioni del Nord Italia che con questa impostazione, conti alla mano, scippano al Sud 700 milioni di euro.

La standardizzazione della spesa in questo settore avrebbe distribuito i fondi in modo proporzionale al numero di bambini per Regione. Invece il Governo Renzi, che dimostra il proprio profondo antimeridionalismo, ha penalizzato la giovani generazioni del Sud.  

L’ultimo passaggio sottolineato dal Mattino di Napoli riguarda il cofinanziamento dei fondi europei. Questo è un passaggio che riguarda le Regioni cosiddette ad Obiettivo convergenza – Sicilia, Calabria, Puglia, Campania – alle quali vanno i fondi strutturali dell’Unione europea.

Ai fondi strutturali stanziati da Bruxelles si somma il cofinanziamento che per 90 per cento è a carico dello Stato. Ebbene, il Governo Renzi ha dimezzato il cofinanziamento dello Stato.

Ci capita spesso di sentire un sacco di chiacchiere sulla mancata spesa dei fondi europei in Sicilia.

Intanto non è vero che tutti i fondi europei destinati alla Sicilia vengono spesi con lentezza. Questo riguarda di certo il Fondo europeo regionale di sviluppo (Fers) dove è impossibile organizzare truffe.

Ma non è affatto vero per il Fondo sociale europeo e il Piano di sviluppo rurale, dove i ‘magheggi’ messi in campo sono tanti: e dove i soldi si spendono, con l’unico vincolo del Patto di stabilità.

Ma il tema, in questo caso, non è questo. Il tema è che lo Stato, o meglio, il Governo Renzi ha ridotto il cofinanziamento. In pratica, ha dimezzato i fondi che dovrebbero andare a sommarsi ai fondi europei per la Programmazione 214-2020 destinati alle già citate quattro Regioni del Sud ad Obiettivo convergenza, Sicilia in testa.

Foto tratta da ilfattoquotidiano 

 


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