Il Governo Crocetta taglia gli stipendi ai 3 mila e 200 dipendenti del 118

DI FATTO, QUESTA SVOLTA CHE SA TANTO DI GRECIA STA AVVENENDO CON LA CONNIVENZA DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI E DEI PARTITI CHE APPOGGIANO L’ESECUTIVO: PD, UDC, NUOVO CENTRODESTRA, DEMOCRATICI E RIFORMISTI E ARTICOLO 4

Il vento della Grecia comincia a soffiare per i 3 mila e 200 dipendenti della Seus, la società che gestisce in Sicilia il servizio 118. Si tratta del servizio di emergenza territoriale sanitaria che nella nostra Isola conta 3 mila e 200 dipendenti. Per loro – cioè per i dipendenti – sono pronti i contratti di solidarietà, ovvero una secca riduzione degli stipendi.

I contratti di solidarietà, fino a qualche settimana fa, sono stati avversati dalle organizzazioni sindacali, con in testa Cgil, Cisl e Uil. Che da ieri, però, tacciono. 

Ad optare per la riduzione degli stipendi ai dipendenti del servizio 118 sono stati il direttore generale, Angelo Aliquò (nella foto a destra), e il Consiglio di gestione, organo nominato dal Governo regionale.

La riduzione degli stipendi – atto che fa somigliare sempre più la Sicilia alla Grecia – è la risultante della riduzione dei trasferimenti finanziari della Regione alle Aziende sanitarie provinciali (Asp). Riducendo i trasferimenti alle Asp, queste ultime riducono gli stipendi ai dipendenti del servizio 118.

Di fatto, è l’incapacità del Governo regionale di Rosario Crocetta a determinare la penalizzazione per i 3 mila e 200 dipendenti del 118. la prova che il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e l’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, risparmiano sulla pelle dei lavoratori.  

Sarebbe interessante sapere se la riduzione degli stipendi riguarderà anche i componenti del consiglio di gestione e lo stesso direttore generale.

Contro la riduzione degli stipendi al servizio 118 si è già pronunciato il presidente della Commissione Sanità dell’Ars, Pippo Di Giacomo, esponente del PD. Per la cronaca, fino a prova contraria, il PD fa parte del Governo e ha gli strumenti per impedire che il Governo penalizzi i lavoratori di questo settore.

La dichiarazione del presidente Di Giacomo è importante, ma non è sufficiente. Oltre alle parole servono i fatti. Che in questo momento non vediamo.

Ricordiamo che i Partiti che, in questo momento stanno avallando il taglio ai 3 mila e 200 dipendenti del servizio 118 sono, oltre al PD, l’Udc, il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, i Democratici e riformisti di Totò Cardinale da Mussomeli e Articolo 4 di Lino Leanza.


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