LA DEMAGOGIA: PRIMA L’ESECUTIVO HA SGUARNITO LE AREE BOSCATE, NON FACENDO EFFETTUARE LE OPERE DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI. DOPO CHE IL FUOCO SI E’ MANGIATO INTERI BOSCHI, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE HA CHIAMATO IN CAUSA LA MAFIA. NON RENDENDOSI CONTO CHE COSI’ LA LOTTA ALLA MAFIA SI BANALIZZA. TRA L’ALTRO, I DATI SMENTISCONO QUELLO CHE DICE
Recuperare circa 5,6 milioni di euro prelevandoli dalle tasche dei lavoratori forestali. Sarebbe questo il proposito del Governo regionale del presidente Rosario Crocetta, per superare lempasse finanziario”.
È quanto sostiene Franco Arena, segretario regionale del sindacato Ugl Agricoli, Forestali e Pesca in Sicilia che ieri ha contestato le la politica disastrosa dellesecutivo regionale nel comparto forestale nel corso di una trasmissione televisiva andata in onda su RaiUno.
Allappello mancano oltre 25 milioni di euro – commenta al nostro giornale Arena – per garantire le giornate lavorative previste per legge ai lavoratori delle fasce di garanzia occupazionale del comparto forestale: settantottisti, centunisti e centocinquantunisti e il disegno di legge che stanziava 19 milioni di euro è franato ancor prima di essere approvato.
Il Governo Crocetta prende tempo per risparmiare sui settantottisti, attraverso il gioco perverso delle sospensioni temporanee – puntualizza il segretario dellUgl – facendo saltare sette giorni lavorativi entro la fine dellanno. Il tutto esclusivamente a danno dei forestali e delle loro famiglie.
Allattacco mediatico del presidente Crocetta, secondo il quale la mafia sarebbe la causa dellaumento del 400 per cento degli incendi nel 2014 rispetto allanno prima, Arena ha replicato frontalmente e senza fronzoli.
Sono gli insostenibili ritardi dellavvio della campagna antincendio e dei lavori di prevenzione – riferisce il segretario regionale di Ugl Forestali – che hanno determinato, dal 23 giugno al 3 luglio 2014, in Sicilia, linnalzamento pauroso del 400 per cento degli incendi boschivi, secondo i dati diramati dal ministero degli Interni, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il quale aggiunge che, rispetto al 2013 le richieste di concorso aereo sono aumentate del 70 per cento.
Lincremento è dovuto principalmente al fatto che la Sicilia questanno si è dotata di una flotta antincendio regionale solo a campagna antincendio boschivo inoltrata – precisa Arena – e si è dunque dovuto sopperire con linvio di velivoli della flotta statale. Dalla Sicilia sono quindi arrivate circa il 600 per cento in più delle richieste di soccorso aereo rispetto allo scorso anno.
Lesponente sindacale di Ugl lancia laccusa al Governo Crocetta: A causa di zone boschive percorse da incendi abbiamo perso 13 progetti del Psr, facendo cosi perdere 4 milioni di euro utili a fare lavorare i lavoratori forestali e realizzare opere essenziali sul territorio. E senza una programmazione per il 2015 lesecutivo regionale ha fallito miseramente nel settore forestale siciliano.
Su questi fatti – aggiunge – abbiamo presentato a metà luglio scorso in tutte le Procure della Repubblica presso i Tribunali della Sicilia una denuncia-querela.
Arena riferisce che il sospetto è che il Governo Crocetta, dopo aver ripetutamente garantito, anche in audizioni pubbliche in Commissione Territorio ed Ambiente dellArs, attraverso lassessore allAgricoltura, Ezechia Paolo Reale, autorizzi leffettuazione solamente di 71 giornate per recuperare 5,6 milioni di euro dato che i lavoratori della fascia dei settantottisti ammonta a circa 8300 per un costo complessivo giornaliero di 800 mila euro.
La disinformazione montata a danno dei forestali siciliani sulle cifre farlocche sciolinate necessita di un doveroso chiarimento a vantaggio dei cittadini che meritano la verità sul settore messo troppo frettolosamente sottaccusa come esempio di spreco.
Dati alla mano, e la fonte è vicina agli uffici dellassessorato regionale Agricoltura, sono circa 24 mila operai forestali siciliani che lavorano mediamente 4 mesi allanno.
A conti fatti si arriva a circa 10 mila lavoratori a tempo indeterminato.
Va rilevato che, ogni anno, il bacino dei forestali si assottiglia di almeno 600 settantottisti per via del pensionamento.
Vista la strumentale confusione alla quale si assiste continuamente quando si parla della Sicilia e del comparto forestale è bene sottolineare alcuni dati che la gente deve conoscere per una libera e corretta opinione.
La superficie boscata in Sicilia è passata da 350 mila ettari a 510 mila attuali con oltre 288 mila ettari di boschi storici, 5 Parchi e 79 Riserve Naturali dislocate nelle 9 ex province siciliane.
Il 25 per cento del territorio della Sicilia, tra le regioni più grandi d’Italia, è costituito da montagne.
Tra i gruppi montuosi più importanti ricordiamo: l’Etna, le Madonie, i Nebrodi, i Peloritani, i monti Sicani, i monti Erei, i monti Iblei, i monti di Palermo, i monti di Trapani, i monti delle isole minori.
La Sicilia, inoltre, detiene il 77 per cento del territorio a rischio di dissesto idrogeologico e il 61 per cento del territorio ha una elevata sensibilità alla desertificazione.
La Regione interviene su circa 500 mila ettari di superficie forestale e gestisce 288 mila ettari di aree boscate. Si tratta, essenzialmente, di boschi storici con compiti di salvaguardia ambientale e difesa del suolo.
Per la chiarezza.
Nota a margine
Se nel calcolo qualcuno metterà i costi che Roma ha dovuto sostenere per gli interventi aerei, si scoprirà che con questi soldi il Governo nazionale avrebbe potuto far effettuare i lavori di prevenzione nei boschi e pagare gli operai che non sono stati pagati. Vi sembriamo matti?
Bene: basta moltiplicare il costo di un’ora di volo per il numero delle stesse ore di volo che Canadair e elicotteri hanno dovuto effettuare per fronteggiare gli errori commessi dal Governo regionale da maggio a ottobre. Emergerà una sorpresa…
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