Il Governo Crocetta assesta un nuovo ‘schiaffo’ all’Ars e presenta la manovra ai giornalisti snobbando i parlamentari

STANDO A INDISCREZIONI, IL PRESIDENTE AVREBBE PROVATO A RIFILARE AL PARLAMENTO DELL’ISOLA IL DOCUMENTO FINANZIARIO SENZA LE RELAZIONI TECNICHE. UNA PALESE VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO CHE HA COSTRETTO LO STESSO ESECUTIVO A FARE MARCIA INDIETRO…

Il Governo regionale di Rosario Crocetta assesta un nuovo ‘schiaffo’ a Sala d’Ercole, presentando la terza manovra finanziaria ai giornalisti prima di consegnarla alla presidenza dell’Ars e, in generale, ai parlamentari siciliani che dovrebbero esaminarla e approvarla.

Ovviamente, la sceneggiata di stasera contro il Parlamento siciliano è un segnale politico di ‘sfida’, che però non ha alcun valore sotto il profilo tecnico. Le leggi, infatti, non le approvano i giornalisti, ma i parlamentari. Dunque il testo che farà fede sarà quello che verrà presentato, supponiamo la prossima settimana, all’Ars.

Nel testo ci dovranno essere le relazioni tecniche – che tutti sono ‘ansiosi’ di leggere – anche per capire come funzionano queste coperture finanziarie. E per capire, soprattutto, come funziona l’accordo con Roma.

Noi non abbiamo partecipato alla conferenza stampa del presidente Crocetta e dell’assessore all’Economia, Maurizio Agnello. Per un motivo semplice: perché tra qualche giorno il testo sarà cambiato e avremmo solo perso tempo, dando ai nostri lettori informazioni parziali.

In attesa che il testo del Governo arrivi alla presidenza dell’Ars, alla Commissione Bilancio e Finanze e a tutti i deputati di Sala d’Ercole, non possiamo non sottolineare il già citato atteggiamento di sfida verso il Parlamento.

La ‘tecnica’ di questo Governo regionale non è cambiata: lancia la ‘sfida’ all’Ars per poter dire che è Sala d’Ercole a non voler approvare le leggi, mentre il presidente e gli assessori sono al servizio della Sicilia… Solo che il ‘gioco è ormai stato ‘sgamato’ da tutti e nessuno, in Sicilia, prende sul serio l’attuale Governo di chiacchieroni.

Un parlamentare ci racconta che il Governo, informalmente, avrebbe provato a rifilare all’Ars il testo di questa terza manovra finanziaria senza le relazioni tecniche. Si sarebbe trattato di una violazione del regolamento. Qualcuno ha fatto notare la questione all’assessore Agnello – che ha ancora qualche problema con il funzionamento del Parlamento siciliano – e al presidente Crocetta, che invece i problemi se li va sempre a cercare. E lo stesso Governo ha fatto precipitosamente marcia indietro.

E’ evidente che il maldestro tentativo di presentare una manovra senza le relazioni tecniche nasconde qualcosa. Cosa? Forse la chiave sta negli accordi con Roma – sui quali si registrano solo indiscrezioni – e nelle coperture finanziarie che sembrano, come al solito, ‘ballerine’.

Senza entrare le merito – e solo a giudicare da quello che abbiamo capito ‘leggiucchiando’ qua e là sui giornali on line – abbiamo la sensazione che chi ha stilato questo documento abbia ‘giocato’ un po’ con disavanzo e assestamento, in assenza del giudizio di ‘parifica’ del Bilancio da parte della Corte dei Conti.

Se le cose dovessero stare così, ci troveremmo davanti a una copertura finanziaria temeraria, suscettibile di impugnativa. Per non parlare della mancanza di ‘delicatezza’ istituzionale nei confronti della stessa Corte dei Conti.

Un deputato che invece ha letto la ‘bozza’ ci ha spifferato un’altra possibile indiscrezione alla quale noi non vogliamo credere: e cioè che, nascosta tra le pieghe di questa manovra che, a nostro modesto avviso, l’Ars cambierà da cima a fondo ci sarebbe addirittura una sorta di sanatoria per le promozioni degli ‘amici’ delle società collegate alla Regione!

La cosa, lo ripetiamo, ci sembra inverosimile, perché il presidente della Regione, in questi giorni, non ha fatto altro che parlare di lotta agli sprechi. In ogni caso su questo saremo più precisi quando avremo tra le mani il testo. Con le relazioni tecniche, ovviamente…


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