Golem Siciliano, il romanzo di Carmelo Zaffora. Una racconto di uomini e idee, fede e scienza, storia e mistero
Il ‘Golem Siciliano’
Golem Siciliano, presentato lo scorso venerdì 19 nellauditorium del Collegio dAragona, è lultimo lavoro letterario di Carmelo Zaffora, psichiatra nativo di Gangi e residente a Catania dove vive e lavora occupandosi principalmente del disagio psichico metropolitano.
Il romanzo, la cui vicenda si snoda a partire da una circostanza storica, offre lopportunità di approfondire alcuni aspetti della cultura ebraica in generale e di quella ebraica siciliana in particolare. La storia, ambientata in Sicilia nel 1492 ha inizio dai fatti che scaturirono dallemanazione dellEditto di Granada da parte di Ferdinando dAragona e di sua moglie Isabella di Castiglia. Leditto obbligava gli ebrei ad abbandonare la loro terra, la Sicilia, o in alternativa a convertirsi al cristianesimo.
Simone Lo Presti, ebreo di Gangi e protagonista del racconto, personifica quello che si può definire lebreo intellettuale che non si limita ad accettare le conseguenze delleditto e cerca di trovare una soluzione con le proprie forze. Egli, infatti, convinto della necessità di agire in nome della libertà del suo popolo, non decide come gli altri di scappare e, tramite lausilio della preghiera, luso della mistica cabalistica ed attraverso larte della sapienza, riesce a creare il GOLEM, Tumminìa.
Tumminìa è un essere mostruoso che incarna lo spirito ebraico e che avrà il compito di intraprendere la cacciata del viceré Ferdinando de Acugna, mandatario di Isabella di Castiglia. La vicenda si complica quando Simone, impossibilitato ad intraprendere limpresa personalmente, lascia tutto nelle mani del figlio Ruben che, calatosi nel ruolo, si incammina subito con il Golem alla volta di Messina. Riusciranno i due ad uccidere il viceré o sceglieranno la via più facile e breve della fuga??
Nel romanzo spicca latmosfera magica e spirituale che la cultura ebraica porta con se, padroneggia larte dellAntico degli Antichi, larte che non appare ai più perché è nascosta e non si manifesta.
Non rimangono esclusi dalla trama del racconto ingredienti come lerotismo, lattesa, il tradimento, e il dramma.
Carmelo Zaffora riesce così, tramite la sua abile regia, a far risaltare valori come la giustizia, la speranza e la condivisione dei valori, che tirano le fila del racconto contribuendo a creare unatmosfera spirituale ed alchemico. La profonda conoscenza della cultura ebraica permette inoltre allo scrittore di offrire lopportunità di intraprendere un percorso che condurrà i lettori alla definizione di una identità ebraica che affascina e cattura anche per quel velo di profonda religiosità e tensione al divino che la avvolge. Filo conduttore è il tema dellimmortalità nel perpetuarsi della specie che cerca di riscattarsi da discriminazioni e maltrattamenti subiti.