Il giorno delle manifestazioni contro la chiusura Scontri in centro, ferito un operatore Mediaset

Il pomeriggio delle manifestazioni contro le chiusure per il contenimento della pandemia di Covid-19 era cominciato nella maniera più pacifica, con i due cortei, uno più vicino all’ambiente di Forza Nuova, a palazzo d’Orleans e l’altro organizzato dai centri sociali, ai quattro canti, che hanno inscenato una protesta veemente ma composta. Questione di qualche ora, tuttavia, e le cose sono degenerate, con degli scontri e cariche della polizia in corso Vittorio Emanuele, sul fronte vicino a palazzo delle Aquile.

Il corteo pacifico, a cui partecipavano commercianti e lavoratori vittime della crisi post-pandemia, al grido di «Tu ci chiudi, tu ci paghi», si è trasformato all’improvviso in scontro tra alcuni appartenenti ai centri sociali e gli agenti in tenuta antisommossa, che hanno caricato – pare – dopo il lancio di petardi e bottiglie di vetro. Qualche attimo di tensione aveva preceduto i tafferugli, con un giovane, apparentemente slegato dai gruppi organizzati, che aveva rivolto insulti e improperi nei confronti dei poliziotti, invitandoli a manifestare al fianco della protesta.

La frangia più agitata dei manifestanti si è poi dileguata, inseguita dalle forze dell’ordine, in corso Vittorio Emanuele in direzione mare, disperdendosi tra le vie della Vucciria, ribaltando fioriere e danneggiando cestini gettacarta e fioriere. La polizia è tuttavia riuscita a fermare due manifestanti. Nel corso degli scontri tra polizia e manifestanti l’operatore di un service che lavora per Mediaset, Michele Schillaci, è rimasto ferito. Un grosso petardo ha colpito il cameraman esplodendo subito dopo, a pochi centimetri dalla testa dell’uomo. Necessario l’intervento degli operatori del 118, che hanno assistito e portato in ospedale l’operatore.

Intanto sull’altro fronte, quello che manifesta di fronte alla presidenza della Regione, nulla più che attimi di tensione con il cordone di polizia che separa la manifestazione da palazzo d’Orleans. Una manifestazione anche questa iniziata in maniera pacifica, con slogan, testimonianze di persone colpite dalla crisi e gruppi piuttosto variegati, dai tassisti ai giostrai, passando per i commercianti, qualche negazionista e rappresentanti di Forza Nuova provenienti da diverse zone della provincia. Tra questi Massimo Ursino, che ha attribuito la causa della chiusura al gruppo editoriale Gedi «capace di influenzare governi in modo che i suoi proprietari, la famiglia Agnelli, possano fare produrre mascherine alla Fiat, che vende al governo undici milioni di mascherine al giorno».

«Dopo quanto accaduto nei giorni scorsi a Napoli e in altre città, oggi a Palermo una nostra troupe con l’inviato Vincenzo Frenda e l’operatore Ninni Farina, è stata presa di mira da un gruppo di manifestanti, che ha tentato prima di malmenarli e poi di rubare l’attrezzatura con la quale stavano registrando la protesta – Lo denuncia il Cdr del Tg2 dopo la manifestazione che si è svolta oggi – Il gruppo di facinorosi è riuscito a portar via il microfono e l’asta. Ancora una volta chi tenta di raccontare ciò che avviene in questo difficile momento diventa bersaglio dei violenti. Noi giornalisti del Tg2 non ci faremo intimidire, e continueremo a fare il nostro lavoro di servizio pubblico».


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