Il gattile di Villa Curia sequestrato dai vigili urbani Braccio di ferro fra volontari e Comune di Catania

Finisce sotto sequestro un settore di Villa Curia e nel mondo animalista della città scoppia la bufera. Ad apporre i sigilli i vigili urbani, a seguito di un’operazione condotta congiuntamente con il dipartimento veterinario dell’Asp di Catania e il settore Ecologia del Comune. L’edificio settecentesco alle spalle di corso Indipendenza, di proprietà dell’ente, da anni è adibito a oasi felina, concesso in uso a due associazioni di volontariato, le Aristogatte e il gruppo Gli Altri. Un ricovero che sconterebbe mille difficoltà, dall’assenza di elettricità alla mancanza di manutenzione di lunga durata, mandato avanti solo dallo stringere i denti degli attivisti. 

Il sequestro ha interessato ieri l’area utilizzata dall’associazione Gli Altri e per questo la presidente Elisabetta Novelli è sul piede di guerra. «Andremo a denunciare tutto in procura – annuncia a MeridioNews – perché questi sigilli sono una prevaricazione. Ci impediscono di curare e nutrire i mici che lo stesso Comune di Catania ci ha affidato, noi siamo i loro tutor». Secondo la volontaria l’associazione sarebbe in regola su documenti e certificazioni varie e nulla spiegherebbe il provvedimento delle autorità. «Forse c’è qualcuno che vuole mandarci via, ma non possono farlo, siamo a posto su tutto», ribadisce a più riprese Novelli. Sui social centinaia di messaggi di solidarietà, come quelli dal Movimento animalista che corre alle Europee, e indignazione a macchia d’olio.

La presidente non tira in ballo nessuno, ma non è un mistero che i rapporti con gli altri attivisti di Villa Curia, le Aristogatte, non siano idilliaci. Vera Russo, alla guida del secondo gruppo di gattari, si limita a precisare che l’intervento dei vigili non è affare che la riguarda. «La parte dell’edificio che utilizziamo noi è regolarmente aperta, il Comune ci ha anche affidato in custodia i gatti della zona sequestrata che, quindi, al momento non sono in pericolo», chiarisce. In passato si erano registrati dei furti a loro danno. Sono una cinquantina gli esemplari adottati temporaneamente dalle Aristogatte, mentre sarebbero molto di più quelli dei vicini. «Ne curiamo oltre 400 – dice Novelli  – e adesso vogliono farli morire tutti».

La versione che arriva da Palazzo degli elefanti è totalmente opposta. L’intervento di polizia municipale e autorità sanitarie sarebbe solo l‘epilogo di difficoltà di lungo corso. II sequestro è scattato per le condizioni igienico-sanitarie degli spazi utilizzati da Gli Altri, pessime a detta dei rilievi dei vigili. «A più riprese – si apprende dall’ufficio Ecologia – abbiamo mosso delle osservazioni e chiesto chiarimenti a questa associazione, ma non ci sono state date le risposte che cercavamo». Di «degrado assoluto» le condizioni in cui sarebbero stati accuditi i gatti. «La polizia municipale ha anche rinvenuto rifiuti speciali, una situazione al limite – concludono dagli uffici – gli animali vanno accuditi ma nell’ambito della legalità».

Francesco Vasta

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