Entro il 30 novembre, secondo una nota del Fondo Ambiente Italiano diffusa dai pentastellati, dovrebbe essere pronto un progetto per la rinascita del corso d'acqua palermitano. Associazioni e Comuni puntano intanto sull'istituzione di un contratto di fiume
Il fiume Oreto e le polemiche sui 65mila euro del Fai M5s: «Nessun progetto». Caracausi: «Fuga in avanti»
Da una parte la lettera del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, che finanzia i luoghi del cuore. Dall’altra le differenze politiche tra le varie forze in campo. E, in mezzo, le associazioni e i cittadini che da anni si impegnano per una rinascita del fiume Oreto. Succede anche questo, a Palermo, nella città dove il principale corso d’acqua è da tempo immemore poco più che una discarica a cielo aperto, nonostante le indubbie potenzialità. Tutto comincia venerdì, quando il M5s diffonde una nota per denunciare la possibile perdita dei 65mila euro derivanti dal secondo posto raggiunto al censimento Fai. Soldi che sono legati alla presentazione di un progetto condiviso da tutti gli enti locali e territoriali competenti.
«Ad oggi – segnalavano i pentastellati – non è stato comunicato alcun progetto e, considerato che il Fai ha chiesto, entro il mese di novembre 2019, il progetto a cui destinare il contributo economico stanziato, che intenzioni hanno gli enti territoriali competenti? Questo abbiamo chiesto con la consigliera comunale di Palermo e capogruppo del M5s Concetta Amella. Questa situazione di stallo è espressione di un forte disinteresse delle amministrazioni competenti, nei confronti dei cittadini siciliani, degli 83mila votanti e di chi si è reso promotore di un’iniziativa così importante che persegue i lodevoli fini di salvaguardia e valorizzazione dei nostri beni. I cittadini hanno il diritto di vedere valorizzato il territorio». Una ricostruzione che in parte viene smentita dal consigliere comunale di maggioranza Paolo Caracausi.
«Effettivamente il Fai ha inviato una nota, che è stata mandata per conoscenza alla commissione Ambiente e Territorio nonché al comune di Palermo e alla Regione siciliana – spiega Caracausi – Ma la fuga in avanti dei cinque stelle, con questa stupidaggine di strumentalizzare la questione in chiave politica, crea non pochi problemi al percorso che stiamo portando avanti da tempo insieme alle associazioni ambientaliste e ai cittadini. È vero che non c’è un progetto ma questo avviene perché stiamo portando avanti un percorso dal basso attraverso l’istituzione del contratto di fiume, che vede l’impegno di 25 associazioni su Monreale, Altofonte e Palermo. In questo momento si sta lavorando sul manifesto d’intenti che dovrà poi essere acquisito dai singoli consigli comunali, per farlo diventare parte integrante del contratto di fiume».
Quella che per Caracausi è una «scorrettezza politica e istituzionale», per il M5s è semplicemente «una sollecitazione alla Regione; la nostra azione non era certamente rivolta alle associazioni che da anni si battono per la tutela del fiume». Una divergenza politica che al momento non sembra sanarsi. «Non sono i 65mila euro del Fai a cambiare le sorti del fiume Oreto – afferma ancora Caracausi – ma saranno i sei milioni e ottocentomila euro che ha presentato il Comune di Palermo per la riqualificazione da ponte Corleone alla foce dell’Oreto insieme all’eliminazione degli scarichi abusivi (progetto in mano al commissario Rolle) e a quelli degli scarichi fognari di Altofonte e Monreale che vanno sul fiume. Voglio comunque rassicurare che i soldi Fai non si perderanno».
C’è da dire che in ogni caso non è inusuale che passino anni prima che i Comuni che si aggiudicano i fondi del Fondo Ambiente Italiano riescano a impiegarli. Ecco forse spiegato il senso del richiamo, da intendere come non tassativo, da parte del Fai. Da parte propria il comitato Salviamo l’Oreto tenta di fare chiarezza, mantenendo l’obiettivo della rinascita del fiume. «Il Fai si è impegnato a finanziare un intervento incluso nel nascituro contratto di fiume e di costa – afferma il comitato a MeridioNews – La data di novembre è valevole per i luoghi che hanno raggiunto i duemila voti. Il fiume Oreto, secondo classificato, è considerato vincitore per cui il Fai si impegna anche in attesa della risoluzione di impedimenti burocratico-amministrativi come già avvenuto per altri luoghi del cuore, vedi castello di Calatubo. Notizia certa è che il Fai attende la presentazione del contratto di fiume su cui numerose associazioni stanno lavorando. Per ulteriori aggiornamenti in tal senso rimandiamo alla presentazione del Manifesto per l’Oreto che si terrà il 29 novembre presso l’aula consiliare del Comune di Monreale».