«La Sicilia è una terra di accoglienza, che ha riguardato anche le piante. Tra queste c’è anche il nostro Ficus. Negli anni è diventato il re di tutti i giardini storici, adesso cerchiamo di vincere questa gara difficilissima». Paolo Inglese, direttore del Sistema museale dell’Università di Palermo e direttore dell’orto botanico del capoluogo, commenta la candidatura del Ficus magnolide presente all’interno del giardino palermitano ad albero dell’anno. Il suo nome scientifico è Ficus macrophylla, conosciuto come il grande ficus dell’orto botanico di Palermo, adesso figura all‘intero del contest promosso da Gianttrees. In gara, insieme al Ficus dell’orto botanico palermitano, ci sono il Platanus orientalis dell’orto botanico di Padova, l’Hagatis robusta dell’orto botanico di Roma e la Malaleuca del re dell’orto botanico di Napoli. «In questa gara noi rappresentiamo tutti i giardini storici della Sicilia – afferma Inglese – Il ficus dell’orto botanico palermitano è il più grande d’Europa come chioma ed è il simbolo replicato in terracotta che doniamo ai nostri ospiti più importanti». Il Ficus macrophylla è originario degli stati australiani del Queensland e del Nuovo Galles, ed è arrivato in Sicilia nel 1845. Nel contest per votare l’albero dell’anno insieme alle altre specie italiane in gara, il Ficus di Palermo ha già superato i 22400 voti. Si può votare l’albero italiano dell’anno sul sito Gianttrees.org.
Originario degli stati australiani del Queensland e del Nuovo Galles del Sud, il grande Ficus è stato arrivato a Palermo a metà dell’Ottocento e ha compiuto 173 anni. È alto 25 metri, con una circonferenza di 14,75 metri, mentre la sua chioma ha una superficie di 2900 metri. Il riconoscimento di albero dell’anno, che lo scorso anno è andato al Castagno dei cento Cavalli di Sant’Alfio, nel Catanese, sarebbe un ulteriore riconoscimento per l’orto botanico del capoluogo siciliano, pronto a ospitare la manifestazione Zagara, dal 28 al 30 ottobre prossimi. «Ospiteremo espositori da tutta Italia – ha proseguito Inglese – L’orto botanico viene vissuto e curato ogni giorni. Con gli altri orti botanici d’Italia c’è uno scambio scientifico e un’ottima collaborazione, spesso ospitiamo e ospiteremo degli eventi legati alla botanica con visitatori da diverse parti d’Italia. abbiamo raggiunto i 160mila visitatori l’anno».
Foto di: Gainttrees.org
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