Il Cral del Banco di Sicilia rischia la chisura

ALLA BASE DI TUTTO CI SAREBBE UN DEBITO E LA MANCATA OPPOSIZIONE A UN DECRETO INGIUNTIVO

di Carmelo Raffa

Per una leggerezza procedurale i soci del Cral del Banco di Sicilia potrebbero subire la chiusura della propria Associazione, poiché nei prossimi giorni la società Job Italia Spa, in virtù di un decreto ingiuntivo esecutivo, potrebbe procedere al sequestro di tutti i beni.

Siamo a conoscenza che la questione si trascina da mesi e vede ottenere giustizia da parte della Società, che sicuramente vantava crediti. Ma ci chiediamo e chiediamo: a che titolo il Cral del Banco di Sicilia può entrare in questa storia di debiti?

Il fatto che noi rileviamo è che su circa 100 soggetti citati in giudizio da parte della Società creditrice purtroppo, chi di dovere, all’interno del Cral del Banco di Sicilia, non ha percepito la gravità dell’atto notificato e non si è opposto nei termini previsti dalla legge.

Noi ci chiediamo se da questo provvedimento di Giustizia non ne venga fuori uno più importante dal punto di vista morale: e cioè che due persone saranno costrette, a causa di ciò, a perdere il proprio posto di lavoro.

Per i soci ciò provocherebbe dei danni temporanei, in quanto potrebbero costituire un’altra associazione o confluire su altra già esistente dello stesso tipo. Ma chi avrà sulla coscienza due disoccupati e due famiglie che piangeranno?

Auspichiamo che i creditori riflettano bene prima di andare avanti, magari dimostrando pubblicamente che i debiti sono stati contratti dai referenti del predetto dopolavoro.

Abbiamo avuto sentore che tra i creditori figura un nominativo che forse fino a qualche anno ricopriva la carica di Ministro della Repubblica.

Ritorneremo nei prossimi giorni su questa notizia intervistando le parti in causa.

 

 

 


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