Non si doveva muovere foglia sul territorio di Borgo Vecchio senza l'autorizzazione della famiglia. Persino il business dei motorini rubati e restituiti previo compenso al legittimo proprietario doveva avvenire dopo il consenso degli uomini d'onore
Il controllo di Cosa nostra e la percentuale sui furti «Sincero, te ne ho fatto mai andare senza soldi?»
È il Kymco People lo scooter preferito dal clan di Borgo Vecchio. Sono almeno sette quelli rubati nell’arco di pochi mesi sul finire del 2019 e finiti in mano agli uomini vicini alla famiglia del Borgo per mettere in atto estorsioni con il famoso metodo del Cavallo di ritorno, restituendo cioè il maltolto al legittimo proprietario previo un lauto pagamento. Nel mirino delle bande che rispondevano agli ordini di Cosa nostra anche Honda SH e persino una Vespa.
L‘ingerenza sul business dei furti è soprattutto un segnale che, per usare le parole degli investigatori, «ha permesso di evidenziare, ancora di più, la capacità di controllo capillare del territorio da parte degli affiliati al sodalizio mafioso». Secondo quanto emerso dalle carte dell’operazione Resilienza II, non c’era attività illecita sul territorio governato dagli uomini di Angelo Monti, nemmeno il furto di biciclette o motorini. Il clan doveva avere una percentuale su tutto.
E su furti e cavalli di ritorno Pietro Matranga ed Emanuel Sciortino erano dei veri esperti. Entrambi, sempre in coppia, si occupavano sia del prelievo dei mezzi, sia del business delle restituzioni a pagamento, sempre a stretto contatto con Jari Massimo Ingarao, nipote di Monti, finito in manette nella prima operazione Resilienza con l’accusa di essere colui che materialmente teneva i contatti con la manovalanza. E oltre alle autorizzazioni, Matranga e Sciortino, ricevevano anche ordini sulle tariffe, sugli sconti da applicare agli amici degli amici o le vittime illustri a cui non far pagare niente.
«Ora fa così… quando ero fuori mi portava i motori e mi doveva dare i soldi per ogni motore – Spiega Ingarao ai due – .. assodato .. guadagnavo di più di quanto guadagnavano loro.. però devi essere sincero: te ne ho fatto mai andare senza soldi? Sincero!». E il clan faceva comunque la sua parte, offrendo ai ladri un rifugio sicuro, un magazzino in cui depositare la merce.