Il catanese Giuseppe Scatà al Salone del libro di Torino «Storie nate tra i banchi di Librino e ricordi d’infanzia»

«La
bicicletta diventa simbolo di liberazione». Giuseppe Scatà descrive così lo strumento protagonista del suo ultimo racconto intitolato Il ciclista, andato in finale nell’ambito del premio InediTo – Colline di Torino e che sarà presentato anche al Salone del libro, che quest’anno aprirà i battenti il 19 maggio nella città della Mole. Scatà, oltre a essere uno scrittore, insegna a scuola. Un impegno ancora più importante quando viene svolto in quartieri dove vivere è spesso complicato. «Insegno a Librino – ha detto Scatà questa mattina intervenendo nella trasmissione Tuttapposto! in onda su Radio Fantastica – Ho sempre amato dedicarmi a questi ragazzi. Vivere e lavorare lì immagino che dia una marcia in più ai miei racconti».

Prima de
Il cliclista, Scatà ha scritto Il pallone. «Il tema sportivo rimane. Il ciclista – ha raccontato lo scrittore – è un racconto autobiografico che mescola i ricordi di bambino tra il borgo di Letojanni affacciato sul mar Ionio, con la piazza che dà sul mare e il convento, e i ricordi di Lentini, il paese di mio padre, con le sue tradizioni religiose. Il protagonista è un bambino povero ma che ha tanta voglia di uscire dal luogo in cui è precipitato». Nonostante la presenza di un lieto fine, per l’autore non si tratta di una storia edificante. «Il risultato finale è anche frutto di una serie di casualità», rivela Scatà. 

La prossima partecipazione al Salone del libro sarà l’occasione per far conoscere a un pubblico più ampio il proprio lavoro. «Il ciclista non è stato ancora pubblicato – spiega Scatà – L’editore Corrimano di Palermo si è detto interessato a una mia raccolta di racconti che è già pronta e che mescola personaggi di una giovinezza ambientata negli anni passati a storie in cui i protagonisti sono giovani di oggi, tra videogiochi e rapporti difficili con i genitori».


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