Il bene e il male di Scorsese: The Departed

Titolo: The Departed – Il bene e il male

Regia: Martin Scorsese

Soggetto: Siu Fai Mak, Felix Chong

Sceneggiatura: William Monahan

Fotografia: Micheal Ballahaus

Musiche: Howard Shore

Montaggio: Thelma Shoonmaker

Interpreti: Jack Nicholson, Leonardo Di Caprio, Matt Damon

Produzione: Cappa Productions, Plan B Productions Inc., Vertigo Entertainment, Warner Bros.

Origine: U.S.A.

Durata: 149’

Boston. È in atto una guerra tra la polizia locale e una banda della malavita organizzata. Billy Costigan, giovane poliziotto in incognito, riceve l’incarico di infiltrarsi nella gang capeggiata dal boss Frank Costello. Mentre Billy guadagna rapidamente la fiducia di Costello, Colin Sullivan, infiltrato nel dipartimento di polizia come informatore della gang, guadagna una posizione di rilievo nell’unità speciale di investigazione. In entrambi gli ambienti diviene sempre più evidente la presenza di una spia così Billy e Colin cominciano a sentirsi in pericolo. Entrambi, per salvarsi dovranno scoprire l’identità dell’altro.

In questo film Scorsese abbandona degli elementi a lui cari nei precedenti film. Primo fra tutti lo sfondo, a New York viene, infatti, preferita Boston. Inoltre qui non è più protagonista la mafia italiana ma la malavita irlandese.

Il regista ci mostra il bene e il male visti dall’interno delle due fazioni opposte: la criminalità e la legge. Stabilire chi rappresenta il bene e chi il male è quasi impossibile, in fondo in entrambi i mondi non ci si  può fidare di nessuno. Ciò che vuole presentarci è questo eterno dualismo tra la verità e la menzogna, tra lealtà e tradimento, tra vita e morte.

La narrazione è lineare, le vite di Billy e Colin ci vengono presentate in modo parallelo, quasi a voler raffigurare l’uno il bene e l’altro il male. Ciò che incuriosisce e attrae lo spettatore è che i due personaggi sanno della possibile esistenza dell’altro ma non si sono mai visti.

Per sottolineare questa lotta continua tra bene e male, Scorsese gioca molto con le tinte scure e utilizza diversi primi piani, spesso in ombra, dei protagonisti.

Le ballate irlandesi in chiave rock mantengono alto il tono del racconto. Le musiche curate da Howard Shore, sono un mix di inediti e canzoni di successo tra cui spicca Let it Loose dei Rolling Stones.

La triade di attori principali alla corte di Scorsese non delude. Nicholson, data anche la maggiore esperienza, è quello che spicca di più. Riesce a interpretare il boss Costello in maniera magistrale, tanto divertente, con le sue battute sarcastiche, ma altrettanto terrificante con la sua faccia da diavolo. Di Caprio, al terzo film con Scorsese, merita un applauso, dimostra la sua crescita, interpretando con molta sensibilità un personaggio fragile e sofferente. Un po’ sottotono rispetto agli altri due, appare invece Matt Damon, ma non è da considerarsi negativa la sua performance.

Un discorso a parte meriterebbe anche il gruppo dei paladini del bene (Alec Baldwin, Martin Sheen, Mark Wahlberg) protagonisti delle scene più divertenti del film ma anche fondamentali per lo sviluppo dell’intreccio. La presenza di un gran numero di personaggi garantisce un intreccio particolarmente ricco, che non annoia lo spettatore e aggiunge elementi di novità rispetto al film da cui è tratto.

Nonostante sia un remake, le novità in sceneggiatura e il tocco personale del regista rendono questo film davvero vicino al capolavoro.


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