Parla il direttore generale dell'ospedale Li Donni. Diventa operativo il reparto che è dedicato al trattamento tempestivo di questa emergenza sanitaria. Previsti quattro posti letto e una sala di monitoraggio attiva 24 ore su 24. Sebbene operativo già dalle prossime ore, è un servizio di secondo livello, cioè per il trattamento della sola fase acuta
Ictus, al Policlinico è nata la nuova Stroke unit «Raggiunti obiettivi ma difficoltà nel reperire fondi»
Quando si manifesta un ictus – come sanno bene i medici e le persone che lo hanno avuto – il tempo è essenziale per evitare maggiori danni al cervello, quindi è necessario che ci siano strutture adeguate e personale pronto all’azione altamente preparato in diverse discipline. È il concetto alla base dello Stroke unit, il reparto dedicato a questa patologia – la seconda causa di mortalità nel mondo occidentale – che è stato inaugurato oggi al Policlinico, alla presenza del rettore dell’Università, Fabrizio Micari, e dell’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi. Bisogna eseguire i trattamenti nel più breve intervallo possibile.
Questi nuovi locali si trovano all’interno dell’Unità operativa di Neurologia e Neurofisiopatologia, al secondo piano dell’edificio di via del Vespro, e si compongono di due stanze dotate complessivamente di 4 posti letto e di un locale per il monitoraggio che vede la presenza H24 di un infermiere specializzato pronto a rilevare eventuali segnali d’allarme provenienti dalla strumentazione. «L’assistenza – spiega Brigida Fierro, direttrice dell’Unità operativa – inizia fin dalla chiamata al Pronto soccorso. Se il paziente ha avuto un attacco da non più di 2-3 ore, scatta il codice ictus e viene inviata un’ambulanza dedicata del 118. Una volta giunto nella Stroke unit il soggetto viene visitato da un neurologo e si effettuano i prelievi e gli esami con Tac ed angiotac. In base ai risultati lo specialista decide quindi se iniziare il trattamento trombolitico. La scelta dipende, oltre che dall’origine dell’ictus (ischemia o emorragia), anche da altri fattori come le condizioni generali del paziente»
Bisogna chiarire che questo nuovo reparto del Policlinico, sebbene operativo già dalle prossime ore, è un servizio di secondo livello, cioè per il trattamento della sola fase acuta. «Il paziente – continua Fierro – resta un paio di giorni nella nostra unità. Poi, a seconda delle condizioni, viene trasferito in un altro reparto o presso la Stroke unit dell’Ospedale Civico, che è il nostro hub. Si tratta cioè di una struttura di terzo livello, con la quale abbiamo concordato un protocollo per il trasferimento dei soggetti colti da ictus, che si occupa anche della fase riabilitativa. Qui ci fermiamo alla trombolisi sistemica, non facendo quella meccanica».
All’interno del nuovo reparto operano una dozzina di neurologi (tutto personale interno), oltre a fisioterapisti ed infermieri specializzati, e il costo per attrezzare le stanze con le apparecchiature necessarie (come gli ecodoppler di ultima generazione) è stato di circa 150 mila euro di fondi propri. «L’inaugurazione – sostiene il direttore generale del Policlinico, Renato Li Donni – è il simbolo del fatto che riusciamo a raggiungere degli obiettivi malgrado le difficoltà nel reperire i fondi e quelle legate ai disagi per il cantiere. E questi sono anche risultati di qualità, che vengono raggiunti attraverso la cultura della professionalità. Il prossimo traguardo da raggiungere è la terapia intensiva post-operatoria per il reparto di Chirurgia, per il quale ci stiamo svenando».