Se ne parla in tv. E quindi vanno presi con le pinze. Piu' che interpretare le intenzioni di voto, come al solito, puntano a condizionare il voto. Dando il partito di alfano al 5 per cento e facendo scomparire la lista tsipras. Sono i sogni del pd e del ministro siciliano. . .
I sondaggi sulle elezioni europee: PD in testa, Forza Italia arranca e i grillini…
SE NE PARLA IN TV. E QUINDI VANNO PRESI CON LE PINZE. PIU’ CHE INTERPRETARE LE INTENZIONI DI VOTO, COME AL SOLITO, PUNTANO A CONDIZIONARE IL VOTO. DANDO IL PARTITO DI ALFANO AL 5 PER CENTO E FACENDO SCOMPARIRE LA LISTA TSIPRAS. SONO I SOGNI DEL PD E DEL MINISTRO SICILIANO…
Vale la pena di soffermarsi un po’ sui sondaggi elettorali in vista delle elezioni europee. Non sono sondaggi che circolano sulla rete, ma nelle tv. E se i sondaggi italiani sulle intenzioni di voto, già di per sé, sono poco attendibili, quelli diffusi dalle televisioni lo sono ancora di più.
I nostri lettori ci conoscono: noi non crediamo nei sondaggi, perché in Italia, più che le intenzioni di voto, puntano – senza mai riuscirci – a condizionare il voto. Se ne parliamo è per due motivi.
Primo: perché, anche se in molti casi inventata, è pur sempre cronaca.
Secondo: perché sono indicativi della volontà dei poteri forti che condizionano il nostro Paese.
Il sondaggio che va per la maggiore dà queste proiezioni:
il PD al 30-32 per cento
Forza Italia al 18-20 per cento
il Movimento 5 Stelle al 20-21 per cento
il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano al 4-5 per cento.
Già in queste proiezioni saltano agli occhi le prime due castronerie:
l’assenza della Lista Tsipras e la presenza della lista del Nuovo centrodestra di Alfano.
Nella testa di chi ha elaborato questo sondaggio, un Movimento – quello di Tsipras – che in tutta l’Italia, quando si presentano i candidati di questa lista, magari con accanto allo stesso Tsipras, come avvenuto a Palermo, riempie le sale, viene dato sotto il 4 per cento.
Cosa un po’ strana, visto che a votare per questa lista ci sono gli elettori di Rifondazione comunista, dei Comunisti italiani, i tanti elettori del PD che non sembrano molto convinti di Matteo Renzi, tutto l’elettorato di sinistra che vuole sbaraccare l’austerità della Germania della signora Merkel (grande sponsor del Governo Renzi…) e, forse, anche gli elettori di Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.
Insomma, tutta la sinistra italiana – compresi i dissidenti di sinistra del PD che voteranno per Tsipras – galvanizzata da un leader che vuole cambiare l’Europa non arriverebbe al 4 per cento!
Invece il ‘traditore’ di Berlusconi e i suoi ‘giannizzeri’ – che sostanzialmente debbono prendere gli elettori del centrodestra e portarli in ‘dote’ al Governo Renzi – cioè Angelino Alfano e i suoi amici del Nuovo centrodestra sarebbero al 5 per cento!
Come si può notare, siamo davanti a una minchiata con il giummo (minchiate galleggianti).
Le cose, a lume di logica, stanno esattamente al contrario. Rispetto a questi due movimenti politici, il sondaggio non dà le intenzioni di voto, ma le speranze di voto, rispettivamente, del PD e di Alfano.
Il PD spera che gli elettori di sinistra non vadano a votare in massa per Tsipras: e secondo noi resterà molto deluso, perché la lista del leader greco, in Italia, prenderà una barca di voti.
Alfano spera di spingere gli elettori del centrodestra a votare per lui: ma s’illude. Perché gli elettori italiani del centrodestra hanno perfettamente capito che il Ministro siciliano si è consegnato, mani e piedi, al PD e ai poteri forti che stanno imponendo al nostro Paese l’austerità.
Alfano, detto in parole più semplici, il compito, come già accennato, di prendere i voti del centrodestra e consegnarsi al centrosinistra. Ed è per questo che farà un grande flop, al di là delle minchiate dei sondaggi.
Di più: il partito di Alfano si presenterà in coppia con i disperati dell’Udc. Risultato: i pochi elettori dell’Udc, appena vedranno i loro leader con Alfano, capiranno che i loro voti non andranno al centrodestra, ma al Governo Renzi. E non voteranno per l’accoppiata Udc-Nuovo centrodestra.
Conclusione: Alfano e Udc messi assieme – specie se a capeggiare le liste di Forza Italia ci saranno le due figlie di Berlusconi – non supereranno il 2,5 per cento. Di fatto, scompariranno. Su questi ci mettiamo la firma.
Andiamo ai partiti grossi. Sul PD il 30 per cento ci sta. Per un motivo semplice: perché a maggio gl’italiani non avranno ancora chiara la missione del Governo Renzi: che è quella, come scriviamo in altra parte del giornale, di spennare le famiglie e le imprese del nostro Paese con nuove tasse imposte dall’Unione europea e dalla Germania.
Il 30 per cento del PD viene calcolato sulla mancata candidatura di Berlusconi. Ma con l’eventuale impossibilità del Cavaliere di andare in lista e con la possibile presenza in lista delle due figlie dello stesso Berlusconi lo scenario potrebbe cambiare radicalmente.
I sondaggi attuali, come già accennato, danno Forza Italia al 20 per cento. Ma con il Cavaliere interdetto – e quindi ‘vittima’ – e magari con Marcello Dell’Utri condannato e le due figlie di Berlusconi in lista, ripetiamo, lo scenario cambierebbe.
Non ci convince nemmeno il 5 per cento della Lega. Ricordiamo che il 5 per cento della Lega Nord a livello nazionale significa che questo Partito nel Nord Italia dovrebbe prendere dal 18 al 20 per cento dei voti. E secondo noi sono pochi. La stima è in difetto.
La possibile spiegazione è semplice. La Germania, con l’euro, ha bloccato l’unica parte dell’Italia dove l’economia funziona: il Centro Nord Italia. Il riferimento è alle piccole e medie imprese industriali e artigianali, alla moda e, in generale, a tutto il manifatturiero. Con l’euro ‘pesante’ queste imprese non riescono più a esportare.
Attenzione: non parliamo di Confindustria, che alla fine fiancheggia, da sempre, tutti i Governi: parliamo delle piccole e medie imprese, la ‘spina dorsale’ dell’economia italiana.
I piccoli imprenditori del Centro Nord Italia hanno perfettamente capito che l’euro li blocca. E siccome l’unico Partito che si è pronunciato contro l’euro è la Lega Nord, non potranno che votare in massa per la stessa Lega Nord. E’ un fatto di sopravvivenza, perché né il PD, né il Governo Renzi, né Confindustria vogliono mettere in discussione l’euro.
Il Movimento 5 Stelle, infine. Dato, come già ricordato, al 20 per cento circa. Beppe Grillo non sembra molto brillante. Attacca, ma non dà soluzioni. Rispetto all’euro – che è il freno dell’economia italiana – frena un po’ pure lui. Forse ha timore di mettersi contro le varie massonerie che hanno inventato e continuano a sostenere l’euro.