“Consideriamo questa risposta un segno di amicizia, non solo di solidarietà: la traccia di una Italia civile che – nonostante tutto – esiste e resiste”. Con queste parole Claudio Fava commenta le prime sottoscrizioni sul conto corrente creato dalla Fondazione che porta il nome del padre, Giuseppe Fava, giornalista ucciso dalla mafia nel 1984, quando a Catania la mafia non esisteva, dicevano. Unica voce fuori dal coro: la sua.
La Fondazione ha infatti lanciato una serie di iniziative per contribuire a ripianare i debiti della Cooperativa Radar, editrice de “I Siciliani”, giornale fondato da Pippo Fava e che ha continuato ad esistere fino a due anni dopo la sua morte. Il 30 settembre i cinque membri dell’allora Consiglio d’Amministrazione dovranno presentare in tribunale una cifra pari quasi a centomila euro, altrimenti vedranno pignorate le proprie abitazioni, così come la casa natale di Fava.
Sul conto corrente sono già arrivati poco più di diecimila euro: una cifra che non basta, ma che fa sperare.
La Fondazione e i giornalisti de “I Siciliani” sono sempre stati convinti che non si tratti solo di solidarietà: la morte di Pippo Fava per mano mafiosa è una storia profondamente cittadina, di cui la società civile deve riappropriarsi e farsene testimone.
Proprio per questo, oltre al conto corrente, sarà possibile contribuire anche con la partecipazione a tre esclusive serate estive, organizzate in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania, presso il Cortile Platamone (Via Landolina, 11) alle ore 21, con una sottoscrizione all’ingresso di dieci euro.
Il programma avrà inizio martedì 28 luglio con uno speciale concerto di musicisti isolani per “I Siciliani”. Terminerà con la serata al femminile del 27 agosto, con l’esibizione di artiste sicule; passando il 20 agosto per la messa in scena di “Foemina Ridens”, spettacolo teatrale adattato da Pippo Fava, personaggio eclettico dedito anche al teatro. I particolari sugli spettacoli verrano presentati domani in una conferenza stampa al Cortile Platamone, alle ore 10:30, a cui sono stati invitati anche i rappresentanti del sindacato dell’ordine dei giornalisti.
Agli incontri serali saranno presenti anche alcuni dei giornalisti de “I Siciliani”, per non dimenticare, ma soprattutto, per resistere.
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