L'ultimo gioiellino della Apple è arrivato nel mercato italiano il 28 settembre. La compagnia di telefonia mobile Tre ha previsto la vendita con gli stessi piani offerti per il suo predecessore, che variano in base ai minuti di conversazione e ai messaggi inclusi. Ma molti rivenditori etnei non attivano la tariffa con il prezzo più basso, la Top 400, obbligando chi non può resistere a scegliere il piano di abbonamento più costoso
I-Phone 5, tariffe imposte dai rivenditori «I negozi Tre non lo vendono con la Top 400»
C’è gente che l’ha atteso per anni, rimasta delusa quando Steve Jobs al suo posto ha tirato fuori il 4S, e per cui il 28 settembre è diventato il giorno più bello del 2012. L’I-phone 5 è da quasi un mese finalmente sul mercato italiano ed è possibile averlo sottoscrivendo un contratto con i gestori di telefonia mobile nazionali, Wind esclusa. La Tre è la compagnia con le tariffe più accessibili che vanno da quella minima di 29 euro del piano di abbonamento Top 400, fino alle 69 euro al mese della Top 3000, passando per i 39 euro della Top 800 e i 49 della Top 1600 (a tutte va sommata la tassa di concessione governativa). Dappertutto il cliente può scegliere in base ai propri bisogni, tranne che a Catania, dove molti rivenditori non danno l’I-phone 5 in abbonamento con la Top 400. La tariffa più bassa e l’unica non scontata.
«Tutti i rivenditori di Catania in cui mi sono recata finora mi hanno detto che si può avere solo attivando un piano a partire dalla Top 800. Anche se sul sito della Tre e nelle loro brochure si legge che invece la Top 400 è un’opzione prevista», racconta delusa Clara, che vorrebbe comprare l’I-phone ma non è disposta «a fare file interminabili per le notti bianche davanti ai negozi». E che non vuole «farsi fregare» dai rivenditori. «Mi sembra una manovra scorretta per obbligare la gente a sottoscrivere un piano che costa di più anche se il reale bisogno di minuti e messaggi è inferiore», dice. A lei 400 minuti di telefonate e 100 messaggi al mese bastano, non ha bisogno di averne il doppio e pagare dieci euro in più per 30 mesi. I rivenditori furbetti invece puntano proprio sulla voglia di possedere il tanto agognato aggeggio che fa perdere di vista ai malcapitati acquirenti i propri bisogni e passare sopra a una manovra che ha tanto il sapore di una truffa.
«Abbiamo ricevuto queste direttive e quindi non possiamo ancora vendere l’ultimo smartphone Apple in abbonamento con il piano Top 400. Forse dal terzo o quarto ordine in poi potremo», dichiara un’addetta del negozio Tre del centro commerciale Le Zagare. E le fanno eco anche dal polo commerciale Centro Sicilia: «Prima dobbiamo attivare i piani dalla tariffa Top 800 in poi, che sono anche in promozione», dicono. Eppure l’abbonamento a 29 euro al mese è previsto dalla compagnia telefonica.
Il servizio clienti Tre contattato per avere spiegazioni ringrazia per l’informazione «che è stata per noi un’occasione per il miglioramento delle nostre procedure», dicono. E aggiungono che la segnalazione gli ha permesso «di sensibilizzare ulteriormente tutti i rivenditori». Intanto, però, c’è chi – ingenuo, impaziente e fashion victim – ha sottoscritto un contratto che non gli serviva e Clara dovrà ancora attendere per veder rispettato il suo diritto di scegliere.
[Foto di bychobed]