Una mostra fotografica frutto di un workshop avviato l'anno scorso all'interno del Med photo fest. Sette giovani catanesi hanno deciso di trasformarsi da amatori ad autori e hanno accettato la sfida dell'architetto e fotografo Santo Eduardo Di Miceli. I loro lavori saranno in mostra da domani nel centro Sikanie
I «Paesaggi dell’anima», dei fotografi etnei Al via la sesta edizione del Med photo fest
«Paesaggi dell’Anima» è il titolo della mostra fotografica che sarà inaugurata domani nel centro di arti visive Sikanie e frutto di un workshop svoltosi all’interno della del Med photo fest 2013, rassegna dedicata al tema del paesaggio. Si tratta di uno dei maggiori festival siciliani dedicati alla fotografia, arrivato questanno alla sesta edizione tra mostre, selezioni di giovani fotografi, incontri e dibattiti. Un premio alla carriera al foto-giornalista Pier Giorgio Branzi, questa sera, inaugurerà l’edizione 2014.
I partecipanti al workshop sono stati una ventina di ragazzi di Catania e provincia, che hanno preso parte a una intensa tre giorni di workshop avanzato e tematico tenuto da due paesaggisti: Santo Eduardo Di Miceli, architetto e docente, e da Peppe Escoda.
Solo sette di questi hanno deciso di accettare la proposta di Di Miceli e fare un passo oltre continuando a sviluppare il lavoro appena iniziato. Dopo i tre giorni di lavoro insieme, infatti, solo i partecipanti più volenterosi sono rimasti in contatto con larchitetto fotografo tramite un gruppo su Facebook. «Vorrei dare ai ragazzi consapevolezza di quello che fanno. Trasformarli quindi in autori autorevoli», afferma Di Miceli. «La didattica che normalmente si fa guarda soprattutto alla parte tecnica e non verso l’indagine della disciplina fotografia in cui l’aspetto culturale ha un grosso peso. La differenza tra autore e amatore sta nella consapevolezza», afferma il curatore dellesposizione. «Un passo importante e dovuto quando si vuole diventare davvero autori. Bisogna pensare gli scatti in una interconnessione e non tutti sono capaci. Non è una mera questione di talento, ma di metodo», aggiunge.
Diversi i temi di cui si sono occupati Alessandra Vassallo, Elio Torrisi, Emanuela Minardi, Giada Alù, Manuela Di Raimondo, Paola Calleri e Salvo Giuffrida, spaziando da foto racconti di un paesaggio vero e proprio a foto racconti di emozioni o vicissitudini. Si passa quindi dal racconto della manifestazione del gaypride in diverse città, allarrivo di numerosi migranti e del funerale per alcuni di loro, passando per il racconto del paese fantasma di Poggioreale. Per tutti loro a disposizione due pannelli: uno riassuntivo del progetto generale con testo descrittivo e tutte le immagini del progetto; laltro rappresenta un approfondimento: una foto grande e cinque più piccole. Il vernissage della mostra è fissato per le ore 20.30, e sarà visitabile fino ai primi giorni di novembre.