La dottoressa Smith protesta contro il pesce d'aprile di Step1: "...it wasn't funny. I didn't laugh" L'articolo bufala Redazione Pesce d'aprile, burloni scatenati (da Repubblica.it) da Tribù di Zammu'
I marziani al Monastero, ma buoni esami orali a tutti
Cari ragazzi,
Con, spero, pacatezza, mi permetto di dire anche io qualcosa sul vostro opinabile pesce daprile. Il mondo anglosassone ha una lunga tradizione di humour, di pesci daprile, di hoaxes, ecc.. Basti pensare alla notizia, riferita dalla BBC nel 1957, degli alberi di spaghetti che crescevano in Svizzera, oppure a tutte le persone che qualche anno fa hanno cancellato una innocente faccina di orsacchiotto dal loro software Microsoft perché convinte che fosse un virus letale, oppure ancora al programmino che ti fa comparire alla rovescia tutte le icone sul desktop.
Ma una caratteristica che hanno in comune questi scherzetti è che in fondo in fondo non fanno male a nessuno.
Quando, stamattina presto, una delle moderatrici di Room 131 ha letto il primo messaggio di allarme mandato al forum e ha subito contattato me e unaltra collega, nessuna di noi ha pensato per un attimo che potesse essere vera la notizia. E poi, anche se fosse stata vera, abbiamo fior di file e elenchi contenenti i risultati degli esami (risalenti persino allepoca pre-PC in cui scrivevamo il tutto su una vecchia Olivetti e correggevamo gli errori di trascrizione con il bianchetto). Quindi il pesce daprile non ha seminato panico. Fra noi. Ma fra gli studenti, sì.
La mia prima reazione al messaggio, se devo essere sincera, è stata per un verso cattivella e per un altro materna. Il ragazzo ha mandato il messaggio alle 3 di notte (Chissà che cosa aveva bevuto/fumato) ed era disperato (Figghiu, è talmente stanco e teso per lesame di lunedì che si è addormentato sui libri, ha avuto un incubo e crede che sia vero).
Ma poi ho fatto unaltra riflessione: guarda quanto potere hanno questi ragazzi di Step 1 e come lhanno usato.
Nellottobre del 1938 il regista/attore/scrittore Orson Welles ha trasmesso alla radio americana un suo adattamento teatrale-radiofonico del romanzo fantascientifico The War of the Worlds, scritto da H. G. Wells nel 1898. Il romanzo racconta linvasione della Terra da parte dei Marziani. Nelladattamento/aggiornamento di Orson Welles la narrazione veniva presentata sotto forma di radiocronaca degli avvenimenti e la trasmissione veniva interrotta da fasulli bollettini riportanti dichiarazioni di finti giornalisti, portavoce del governo ed altri circa linvasione degli extraterrestri e la distruzione degli Stati Uniti.
Nonostante lavviso ad inizio trasmissione che si trattava di una radio play, ovvero opera teatrale radiofonica, è successo il panico.
La gente si è riversata nelle strade. Si è nascosta negli scantinati. Si sono caricati i fucili di cui purtroppo gli americani sono da sempre forniti. Si sono fermati i trasporti pubblici. E naturalmente i creduloni (vittime di quanto non era assolutamente nelle intenzioni (?) di Welles) il giorno dopo sono stati ridicolizzati per lingenuità.
Ma tutto questo, successo quasi 70 anni fa, non è che un esempio del modo in cui chiunque (politici, giornalisti, studenti
.) può utilizzare il potere delle comunicazioni di massa per seminare il panico, per demoralizzare, per manipolare la gente.
Noi viviamo in un mondo di simulazione, di finte realtà. Crediamo di riconoscere le finzioni in una fiction, in uno spot pubblicitario, in un telequiz, in una reality show, in un Disneyworld, in una iperrealtà (Eco docet), ma talvolta, e specialmente nei momenti di tensione, ci sfugge il fatto che la capacità di creare queste finzioni fa parte dellesercizio del potere. E lincapacità di riconoscerle come finzioni significa impotenza. E gli impotenti in questo caso sono stati i vostri colleghi studenti.
Le prove scritte dinglese rubate sono i marziani. Avete seminato un po di panico. Ridete dei creduloni. Il pesciolino era bellino. But it wasnt funny. I didnt laugh.