Duro attacco di Ignazio Corrao al luogotenente siciliano di Renzi, nominato sottosegretario all'Istruzione. Un giudizio destinato a scatenare roventi polemiche
I grillini attaccano Faraone «Dalla casa dei mafiosi a Palazzo Chigi»
Davide Faraone? «Da casa dei mafiosi a Palazzo Chigi». E’ questo il commento del capo delegazione del Movimento 5 Stelle in Europa, Ignazio Corrao, alla recente attribuzione della carica di sottosegretario all’Istruzione al parlamentare nazionale del Pd eletto in Sicilia. Giudizio pesante, quello di Corrao, che la realtà politica siciliana la conosce bene, visto che anche lui è stato eletto nella nostra Isola.
Va giù duro, il parlamentare europeo grillino, che ricorda i rapporti tra Faraone e l’ex parlamentare nazionale, sempre del Pd, Mirello Crisafulli. Che, sottolinea Corrao, ha difeso Faraone da una «lunga serie di pasticci politici ed amministrativi». E a quanto pare non solo amministrativi, se è vero che il parlamentare del Pd viene definito «frequentatore di mafiosi come Agostino Pizzuto».
Solo nel nostro Paese e solo nel Pd, aggiunge Corrao, Faraone puòmettere all’incasso «una delega tanto importante a livello nazionale. Di cosa andava a parlare Faraone a casa del boss di San Lorenzo Agostino Pizzuto, detto ‘U Basittuni’, forse di voti? Persino la nota trasmissione televisiva Striscia la Notizia – insiste l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle – ha documentato ombre sui presunti voti di scambio che vedono coinvolto proprio il nuovo sottosegretario alla Cultura. E’ vergognoso che questa persona sedesse anche in Commissione Antimafia».
«E’ evidente – prosegue la nota di Corrao-che, per i renziani, il valore di un uomo deve essere inversamente proporzionale alla carica che gli si attribuisce.Lo hanno nominato sottosegretario all’Istruzione, visto che nel suo curriculum non si riesce a trovare alcun titolo di studio adeguato. Gli hanno affidato la scuola, come già successo peraltro in Sicilia con gli improponibili assessori dell’esecutivo regionale di Rosario Crocetta».
«Questo – dice ancora l’europarlamentare grillino -è, a quanto pare, il modus operandi preferito del Pd. Se avessero Albert Einstein nel partito, gli farebbero fare probabilmente le fotocopie o le pulizie. Inoltre – conclude Ignazio Corrao- la nomina di Faraone è preoccupante dal punto di vista della garanzia che Renzi attribuisce al Pd isolano, viste le numerose inchieste su vari Genovese siciliani. I cittadini si aspettano che la giustizia faccia il suo corso per l’attribuzione delle responsabilità di tanti imbrogli, ma adesso Faraone sembra l’uomo giusto al momento giusto a che ciò non avvenga».