“I dirigenti generali esterni non in servizio non percepiscono alcuna retribuzione”

“Ritengo siano state date notizie errate in merito alle retribuzioni percepite dai tre dirigenti generali esterni alla Regione. Noi, al momento non stiamo pagando nessuno”. E’ sicuro di quel che dice? “Sicurissimo, voi siete l’unica testata scrupolosa che mi ha chiamato per avere chiarezza”.

E’ disarmante la trasparenza delle parole di Giovanni Bologna (nella foto a destra tratta da metronewes.it), attuale dirigente generale del Dipartimento regionale della Funzione pubblica e del Personale (ma a breve dovrebbe andare alla guida del Dipartimento Finanze), sulla vicenda dei dirigenti generali rimossi dal Governo di Rosartio Crocetta, nonostante il loro mandato non sia ancora decaduto.

“L’Aran, l’Agenzia che si occupa dei contratti dei regionali – prosegue Bologna – sta valutando se è possibile estendere anche ai dirigenti esterni le stesse regole previste per gli interni, in caso di scioglimento anticipato del rapporto di lavoro. Una regola fissata dal Contratto collettivo dei dipendenti regionali. L’articolo 41, in particolare, spiega i motivi per i quali un dirigente può essere sollevato dal proprio incarico: ragioni organizzative e gestionali; i casi previsti dal comma 3 dell’art. 9 della legge regionale n. 10 del 2000; o in seguito all’accertamento dei risultati negativi sulle prestazioni operative e sul comportamento organizzativo”.

Per i tre superburocrati esterni all’amministrazione regionale e non in servizio, Gianluca Galati, Biagio Bossone e Ludovico Albert, l’Agenzia guidata da Claudio Alongi intende procedere ad un’interpretazione autentica della legge regionale n. 10 del 2000, che all’articolo 9 specifica le tutele nei confronti dei dirigenti ai quali viene revocato l’incarico prima della scadenza naturale.

“Per ciascun incarico – si legge – sono definiti contrattualmente l’oggetto, gli obiettivi e la durata. Gli incarichi di direzione delle strutture di massima dimensione possono essere confermati, revocati, modificati o rinnovati entro novanta giorni dall’elezione del Presidente e della Giunta regionale; se non si provvede entro tale termine l’incarico si intende confermato sino alla sua naturale scadenza”.

“Si tratta, insomma, del cosiddetto spoil system”, chiarisce Bologna. Il nuovo esecutivo può cambiare i dirigenti generali entro novanta giorni dall’insediamento (Crocetta ha già ampiamente provveduto lo scorso 5 febbraio, nel pieno rispetto dei tempi), ma anche in quel caso, a quei dirigenti va riconosciuto un indennizzo.

“I dirigenti – si legge nel contratto – hanno diritto al trattamento economico fondamentale ed accessorio goduto fino alla scadenza naturale del contratto e comunque almeno per un anno o alternativamente ad un incarico equivalente”.

Dunque a quei dirigenti va riconosciuto un indennizzo. Eppure, secondo il dirigente generale del Personale ad oggi la Regione non ha elargito alcun pagamento. “E di fatti – aggiunge Bologna – questi dirigenti hanno già intentato ricorso”.

Poi alla domanda di LinkSicilia se, a parte i noti, ci siano altri dirigenti esterni alla Regione che percepiscono indennità senza un incarico, la risposta è tranchant: “No, nella maniera più assoluta”.

 


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