Uscire dalla giunta e non sostenere il governatore uscente alle prossime elezioni regionali. È questo lo scenario che potrebbe profilarsi nel giro di un mese in casa Centristi per l'Italia. Il gruppo, che a livello nazionale fa riferimento a Casini, si riunirà a Caltanissetta per decidere. Ma intanto trapela fastidio per le mosse di Crocetta
I centristi minacciano il divorzio da Crocetta D’Alia convoca i suoi per decidere sul futuro
I guai per il segretario del Pd Fausto Raciti sono ancora tutti all’orizzonte. A scatenare una nuova bufera politica è questa volta l’area centrista di Giampiero D’Alia che avrebbe deciso di non appoggiare il passo avanti di Rosario Crocetta, che ha avanzato la sua ricandidatura alla presidenza della Regione. I centristi si riuniranno a fine mese a Caltanissetta per decidere il proprio futuro. Il neonato movimento dei Centristi per l’Italia di Pierferdinando Casini, che sabato a Roma terrà la prima assemblea nazionale, si riorganizza anche a livello regionale: l’assise nissena, che dovrebbe tenersi nell’ultimo scorcio di febbraio, servirà a decidere non solo l’assetto regionale e ad analizzare la situazione politica in Sicilia, ma soprattutto a a valutare l’opportunità di continuare a sostenere l’esecutivo guidato da Crocetta. I centristi al momento hanno in giunta due assessori: Giovanni Pistorio alle Infrastrutture e Gianluca Micciché alla Famiglia.
D’Alia and company sembrano stufi del braccio di ferro in casa dem e soprattutto sono molto preoccupati dalla corsa in avanti del governatore e del suo nuovo movimento politico. Una prospettiva, quella di una nuova candidatura per Crocetta, rispetto alla quale D’Alia sembrerebbe assolutamente indisponibile. Ma a non convincere il leader dei centristi contribuirebbe anche la partita delle Amministrative di Palermo, a detta di molte voci interne al partito, «gestita con assoluta approssimazione».
Non è un caso che già questa mattina il segretario regionale del partito, il giovane Adriano Frinchi, abbia incontrato direttamente Fabio Giambrone, proprio per aprire un’interlocuzione diretta col sindaco uscente del capoluogo. Nei giorni scorsi il Pd aveva avanzato l’ipotesi di un listone unico di coalizione a sostegno di Orlando, immaginando però un momento di confronto con gli alleati rispetto a questa ipotesi. Ma ad oggi sembra che non sia arrivata alcuna convocazione per un vertice di coalizione su Palermo.
Ad ogni modo, il caso dei centristi si aggiunge agli screzi già avvenuti ieri durante il vertice Pd all’Ars. Una riunione ufficialmente convocata per discutere di Finanziaria, ma che è diventata un piccolo caso politico, facendo emergere tutti i mal di pancia in casa dem in vista della campagna elettorale per le regionali. A stretto giro, intanto, Raciti convocherà una direzione regionale per lavare i panni sporchi di casa propria. Ma anche davanti l’uscio i guai sembrano tutt’altro che risolti.