I 519 addetti alle scuole di Palermo hanno occupato la sede regionale della Pubblica istruzione

SONO STATI MOLLATI DAL GOVERNO NAZIONALE LETTA-ALFANO. L’INQUIETANTE SILENZIO DEL PD E DEL PDL

I 519 dipendenti delle scuole di Palermo hanno occupato stamattina la sede regionale della Pubblica Istruzione, in via Fattori. Hanno finalmente capito che l’unico linguaggio che l’Italia e l’Unione europea sono in grado di recepire è quello della lotta sociale.

Da qui l’occupazione. “E da qui non ce ne andremo fino a quando non verranno riconosciuti i nostri diritti”, dicono in coro i lavoratori. 

Ormai la ‘tecnica’ è la seguente: firmare accordi, che poi vengono regolarmente disattesi, se il personale è regionale o comunale. E abbandonarli al loro destino se i lavoratori vengono pagati da Roma. Questo secondo caso riguarda, per l’appunto, i 519 dipendenti delle scuole di Palermo. Lavoratori che il ministero della Pubblica Istruzione ha deciso di licenziare, buttandoli in mezzo alla strada. 

Questo è il vero volto dell’Unione europea, dei suoi vincoli e del Governo Letta-Alfano che vuole “più Europa”: licenziare e aumentare le tasse, possibilmente quelle che si notano meno (come le tasse sulla Giustizia: marche da bollo e altro: cosa, questa, denunciata ieri sera dall’Ordine degli avvocati di Palermo).

Però, adesso, la gente si comincia a rompere le scatole. Ieri il Consiglio comunale di Palermo ha votato un atto che dice basta all’austerità imposta dall’Unione Europea.

Oggi, pronto accomodo, i 519 lavoratori licenziati hanno occupato la sede regionale della Pubblica Istruzione. E minacciano di restare lì fino a quando il ministero non li riassumerà.

La proteste e l’occupazione sono, ormai, gli ultimi strumenti a disposizione dei lavoratori.

Va notato che a ‘pilotare’ il licenziamento di questi 519 lavoratori è un Governo formato da PD, PDL, UDC e Scelta Civica.

Nessun dirigente di questi quattro Partiti ha preso le difese di questo personale.

Forse 519 voti sono pochi…


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