Ad annunciarlo è il fondo Algebris NPL II, e l'operazione fa seguito al recente perfezionamento dell'acquisto della struttura da Acqua Marcia Turismo srl in Liquidazione e Amt Real Estate spa. Contestualmente, la società ha aperto le procedure di licenziamento per 28 lavoratori
Hotel delle Palme chiude per ristrutturazione Licenziati i dipendenti, Cisl: «Tutelare lavoro»
Al via il piano di riqualificazione del complesso alberghiero Grand Hotel et Des Palmes di Palermo. Ad annunciarlo è il fondo Algebris NPL II, si parte a febbraio e l’operazione fa seguito al recente perfezionamento dell’acquisto della struttura da Acqua Marcia Turismo srl in Liquidazione e Amt Real Estate spa, entrambe in concordato preventivo, all’esito del mancato esercizio della prelazione afferente il vincolo culturale in favore della Soprintendenza ai beni culturali di Palermo. La stessa società ha fatto sapere, inoltre, l’apertura delle procedure di licenziamento per i 28 dipendenti della società ZYZ srl, collegata al fondo. Una scelta motivata «dall’esigenza di avviare la riqualificazione dell’immobile che, per la sua importanza storica rappresenta un patrimonio architettonico della nostra città».
Già durante le fasi di passaggio dell’azienda da Acqua Marcia Turismo a ZYZ srl, la nuova società aveva espresso l’intenzione di apportare modifiche all’immobile per renderlo interamente fruibile, dato che circa il 50 per cento di questo negli ultimi anni è rimasto inutilizzato in quanto non agibile. Una notizia che mette in allarme in sindacati pronti a tutelare gli interessi dei lavoratori. «L’azienda specifica che la chiusura dovrebbe durare per un periodo non inferiore a 24 mesi – afferma Mimma Calabrò Segretario Generale della Fisascat Cisl Sicilia – Abbiamo già inviato la richiesta di esame congiunto nell’interesse di garantire i 28 lavoratori a tempo indeterminato che vi operano insieme alla restante parte di lavoratori a chiamata».
«Investimenti mirati a riportare, in una città come Palermo, un albergo a cinque stelle di lusso che possa, anche con formule innovative, generare stabilità ed ancor più nuova occupazione – continua Calabrò – non possono che favorire processi che vanno verso un turismo destagionalizzato, grazie anche al contesto territoriale che può vantare attrattive storiche, culturali ed enogastronomiche uniche. Auspichiamo pertanto una soluzione che tuteli i lavoratori ed il reddito delle loro famiglie – conclude – ricordando che si tratta di professionalità la cui grandissima esperienza può soltanto favorire tutte le azioni di miglioramento dell’attività e per i quali chiederemo la garanzia occupazionale alla successiva riapertura».