Nadia Spallitta si dice d'accordo con il primo cittadino Leoluca Orlando. Stop alle speculazioni edilizie. Vanno bloccati i 30 prusst, il piano particolareggiato di via Trabucco, la lottizzazione alle pendici del monte Pellegrino e a Ciaculli e il cimitero nella Conca d'Oro
Spallitta: «Basta con il cemento a Palermo» La vicepresidente del Consiglio chiede il rispetto del Prg
«Sono soddisfatta e condivido pienamente la posizione espressa dal sindaco rispetto alla necessità di bloccare, finalmente, ogni ulteriore cementificazione e consumo di territorio cittadino, posizione che ho sempre sostenuto in relazione alle delibere approvate dal Consiglio comunale in materia urbanistica. In effetti quelle adottate dal Consiglio negli ultimi due anni, non erano conformi, a mio avviso, al programma del sindaco». Lo dice il vicepresidente vicario del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta. Che aggiunge: «In particolare, i 30 Prusst, quasi tutti su aree in variante urbanistica, alcuni sottoposti a vincolo paesaggistico o idrogeologico, per creare grandi e medie strutture commerciali o alberghi; o ancora – aggiunge – il Piano particolareggiato di via Trabucco, anche questo in variante, rivolto alla costruzione di medie strutture commerciali in aree per lo più non edificate; e la lottizzazione avente ad oggetto 14 villette bifamiliari alle pendici di monte Pellegrino, in un lembo di verde residuo e di interesse idrogeologico, in assenza di parere dello stesso assessorato regionale Territorio e ambiente; o il programma costruttivo con la previsione di 32 nuovi alloggi a Ciaculli, in parziale variante urbanistica; o, infine, la previsione di un mega cimitero a gestione privata nel parco della Conca d’Oro sono atti deliberativi che mal si conciliano con la necessità di salvaguardare quel che rimane dei residui spazi non edificati, anche in vista del nuovo Prg».
«In particolare – continua Nadia Spallitta – questi atti non hanno tenuto conto della necessità di verifica dello stato di attuazione del vigente Piano regolatore generale, le cui previsioni iniziali sono state negli anni ampiamente modificate o alterate da numerose varianti urbanistiche in aree di verde agricolo, pubblico o destinate a servizi. In altri termini, ritengo illogico autorizzare nuove costruzioni, senza aver verificato standard urbanistici (che impongono il rispetto di una percentuale di verde e servizi in relazione al numero di abitanti), che sono stati ampiamente derogati dalla radicale trasformazione del territorio intervenuta negli ultimi 20 anni».
«Penso – prosegue la vicepresidente – che nell’interesse della collettività debba essere privilegiato un percorso di salvaguardia dell’ambiente e del territorio delle aree libere ancora esistenti e che con maggiore coraggio occorre guardare, anche per rispondere alle ragioni del comparto dell’edilizia, soprattutto nelle periferie, alla possibilità di ricostruire, senza consumo di suolo, garantendo una migliore qualità della vita, servizi ai cittadini, giardini e parchi, indispensabili anche per eliminare il tasso di inquinamento ambientale, che a Palermo è divenuto inaccettabile e che sta provocando, secondo studi recenti, una maggiore incidenza di malattie soprattutto infantili e giovanili».
«Ritengo, altresì – conclude Nadia Spallitta – che la gestione del territorio debba passare attraverso un processo partecipato e condiviso che coinvolga i cittadini e le associazioni di categoria e di tutela dell’ambiente, affinché le scelte decisionali contemperino diversi interessi, in un settore fondamentale per lo sviluppo della città, qual è quello urbanistico».