Centinaia di lavoratori da tutta l'Isola sono scesi in piazza contro la corsa «ai massimi ribassi» che stanno mettendo in ginocchio il settore. Solo nel capoluogo la Ksm ha avviato le procedure di licenziamento per 516 lavoratori
Guardie giurate, in 600 protestano a Palermo «Stop a concorrenza sleale, la prefettura vigili»
Tornano a protestare le guardie giurate a Palermo. Dopo la manifestazione nazionale in Campania, stamane oltre 600 lavoratori provenienti da tutta l’Isola si sono dati appuntamento in piazza Croci, da dove è partito un corteo diretto verso la Prefettura. Il motivo della protesta è legato «ai massimi ribassi e alle violazioni contrattuali» che stanno mettendo in ginocchio un settore che conta 5mila dipendenti in tutta l’Isola. Solo nel capoluogo siciliano la Ksm, colosso della vigilanza privata, ha inviato ai sindacati l’avvio delle procedure di licenziamento per 516 guardie giurate: 308 su Palermo, 87 a Messina, 21 a Trapani, 32 a Caltanissetta, 18 a Enna e 50 ad Agrigento. A proclamare lo sciopero sono la Fisascat Cisl e la Uiltucs Uil.
«Oggi scioperiamo contro le gare al massimo ribasso, contro la pirateria contrattuale e contro il silenzio delle istituzioni – affermano Mimma Calabrò e Marianna Flauto rispettivamente alla guida in Sicilia della Fisascat Cisl e Uiltucs Uil -. Occorre ripristinare immediatamente le condizioni di legalità in questo settore e, per questo motivo, chiederemo al prefetto di istituire un tavolo permanente al quale devono partecipare polizia amministrativa, ispettorati del lavoro, Guardia di Finanza, l’Inps affinché si vigili nei confronti delle stazioni appaltanti e di tutte quelle aziende che si aggiudicano contratti a tariffe bassissime». In alcuni casi, a fronte di un costo medio orario del lavoro fissato in 21 euro nelle tabelle ministeriali, i bandi vengono spesso aggiudicati alle aziende al massimo ribasso scendendo anche fino a 13 euro.
Tanti gli esempi. A Messina, spiegano i sindacati, l’Aman, Azienda meridionale acque, ha affidato in subappalto la sicurezza a una ditta di Reggio Calabria a un costo orario intorno ai 12 euro. A Catania la Sac Service, che gestisce l’aeroporto internazionale, ha aggiudicato il servizio alla New Guard con un ribasso del 51.86 per cento e ad una tariffa di 13,17 euro. E ancora, a Siracusa l’Asp ha aggiudicato l’appalto della sicurezza alla KGG srl a una tariffa di 12,69 euro e senza applicazione di clausola sociale tanto che sono stati assunti solo 9 lavoratori della precedente azienda appaltante. Infine persino ad Agrigento la sicurezza nella Valle dei templi è andata alla Europolice a circa 14,5 euro.
Gli effetti si vedono anche a Palermo dove la Ksm «sta rinunciando a tutti quegli appalti che non garantiscono un equilibrio di bilancio e il pagamento degli stipendi in regola con le previsioni contrattuali e di legge – sottolineano ancora Calabrò e Flauto -. La procedura di licenziamento collettivo di 516 lavoratori è legato proprio alle tariffe al massimo ribasso e concorrenza sleale. Ovvero tutte quelle aziende che stanno sul mercato con contratti pirata non sottoscritti dalle organizzazioni sindacali che hanno un requisito di maggiore rappresentatività a livello nazionale, come previsto dalla legge. Appare paradossale – concludono – che a chiedere il ripristino della legalità siano solo i sindacati».