Grasso: “In Italia bisogna ricostruire la democrazia”

OGGI IL PRESIDENTE DEL SENATO HA INTERPRETATO E RAPPRESENTATO IL PENSIERO DI MILIONI DI ITALIANI AI QUALI IL PORCELLUM HA TOLTO LA POSSIBILITA’ DI SCEGLIERE I PROPRI RAPPRESENTANTI IN PARLAMENTO. LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELL’ARS, GIOVANNI ARDIZZONE

Non è la prima volta che il Presidente del Senato, Piero Grasso, lancia l’allarme ‘democrazia’. Lo ha fatto qualche settimana fa, dinnanzi al tentativo del Governo Renzi di dare vita ad un Senato di ‘nominati’, e lo fa ancora stamattina, da Palermo.

L’ex Procuratore Nazionale Antimafia, ospite all’Ars per la Giornata delle memoria contro le mafie, insieme con un gruppo di studenti dei licei palermitani, ha parlato chiaramente della necessità di ricostruire la democrazia in Italia.

Una conferma ad un pensiero che attraversa la mente di milioni di italiani che hanno perso il potere di scegliere chi li deve governare. Dall’esecutivo Monti a quello attuale di Renzi, la musica è la stessa:

“Bisogna ricostruire la democrazia e dare nuova energia alle Istituzioni con la cultura della partecipazione, riavvicinando i giovani a una sana politica. – ha detto Grasso -. Occorre rifondare questa nostra società con una democrazia che venga dai giovani e dal basso”.

La giornata della memoria all’Assemblea regionale siciliana arriva alla vigilia dell’anniversario della strage di Capaci. Ricordando Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il Presidente Grasso si è soffermato su un tema di scottante attualità: la trattativa Stato-mafia:

“La parola trattativa esiste già agli atti processuali. Dopo quelle stragi alcune parti dello Stato hanno ammesso di aver cercato di far cessare tutto questo, ma le stragi continuarono e fecero altre morti. Il tentativo quindi non riuscì. Bisogna adesso vedere con i processi in corso quante parti dello Stato abbiano ampliato la trattativa facendo concessioni. Ma con la mafia non si può trattare mai o si rimane avvinghiati in questo rapporto e non si esce più”.

Il Presidente del Senato, sollecitato dai cronisti, dice la sua anche sullo smantellamento del pool antimafia, ovvero la circolare del Csm che prevede la rotazione di magistrati che si sono occupati per un decennio dello stesso tipo di inchieste.
“Il Csm ha posto delle regole che non sono nuove, e che ho applicato anche io quando ero procuratore a Palermo. Si tratta di riuscire a contemperare l’esigenza di rotazione dei magistrati, dando una possibilità a quelli più giovani che vogliono dare un apporto sulle indagini antimafia. Questo però non deve mai produrre l’interruzione nella continuità delle indagini investigative”.

Anche il Presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, che ha promosso la giornata della memoria, si è rivolto agli studenti:

“L’impegno per non dimenticare dovrebbe entrare a fare parte della nostra vita quotidiana, soprattutto in terra di Sicilia, dove l’allarme mafia è sempre alto e il contributo di tutti, per contrastare il fenomeno, non è mai abbastanza. Questa scelta  vuole essere un contributo, una piccola goccia nel mare della speranza. La speranza di potere seminare, tra voi ragazzi delle scuole, soprattutto, e di potere raccogliere i frutti della legalità, della libertà e della gioia di potere vivere in una regione affrancata dalla minaccia e dalla presenza subdola della criminalità organizzata”.


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