Grande festa per i 120 anni del Teatro Massimo «Una storia senza fine che si rinnova nel tempo»

Per il terzo teatro più grande d’Europa sono 120 anni dalla sua prima apertura avvenuta il 16 maggio 1897. Un momento importante per quello che è da sempre il simbolo della città di Palermo. Oggi il Teatro Massimo gode di buona salute con un quarto bilancio in attivo appena concluso, la riapertura alle assunzioni di personale tecnico, un numero di spettatori e visitatori paganti nello scorso anno pari quasi a 250mila, un incremento del 41 per cento delle entrate proprie e il 76 per cento di occupazione della sala. Nove opere, tre balletti, due progetti speciali, tredici concerti, un’importante e lunga tournèe in Giappone definiscono l’attuale stagione.

La riapertura del 12 maggio 1997 fu con un concerto pomeridiano del coro e l’orchestra del Massimo guidati da Franco Mannino, e con un concerto serale di Claudio Abbado con la Berliner Philarmonisches. Per celebrare anche i 20 anni previste tre iniziative dedicate. La prima è il concerto gratuito del 12 maggio (alle 20.30), La Seconda Sinfonia di Mahler Resurrezione, titolo con cui si identifica questo importante traguardo storico, che vedrà la collaborazione del direttore musicale del Teatro Massimo Gabriele Ferro, e sul palcoscenico il soprano Rachel Harnisch e il mezzosoprano Marianna Pizzolato. Il concerto sarà trasmesso gratis in diretta sul maxischermo in piazza e sulla web tv del teatro. 

La seconda iniziativa è la mostra di costumi di scena Artisti e artigiani di eccellenza ideata e organizzata da Gloria Martellucci dell’associazione Amici del Teatro Massimo con la collaborazione della musicologa Anna Tedesco, che si inaugurerà nella Sala Pompeiana giovedì 11 maggio alle 17.30. La terza iniziativa, la più importante, è il progetto di restauro, «che si farà rigorosamente a teatro aperto», affermano il sovrintendente Francesco Giambrone e il vicesindaco Emilio Arcuri, nella conferenza stampa di presentazione. I lavori sono finanziati con i fondi del Patto per Palermo, che partirà nei prossimi giorni con il recupero delle due scale storiche, con circa due milioni e mezzo di euro, e che si svilupperà in altri sette macro-interventi che si concluderanno nel 2023 per un totale di 22 milioni. 

Due persone vanno ricordate, che si sono contraddistinte nella storia del teatro: Attilio Orlando, allora sovrintendente della riapertura e Ferruccio Barbera, che lanciò la corsa degli sponsor che si riunirono intorno alla riapertura del teatro. «Quella del teatro è una storia senza fine», afferma Arcuri, «è un cantiere sempre aperto, una casa, un luogo che si rinnova nel tempo».

Lilia Ricca

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