Government decision strips Palestinians of their East Jerusalem property

By Meron Rappaport

 

The Sharon government implemented the Absentee Property Law in East Jerusalem last July, contrary to Israeli government policy since Israeli law was extended to East Jerusalem after the Six Day War. The law means that thousands of Palestinians who live in the West Bank will lose ownership of their property in East Jerusalem.

 

Government officials estimate the assets total thousands of dunam, while other estimates say they could add up to half of all East Jerusalem property.

 

The government decision in July confirms a decision reached in the ministerial committee for Jerusalem affairs a month earlier. The decision was presented to the prime minister and attorney general and met with their approval, but the decision was not publicized until now and is not listed on the Web site of the Prime Minister’s Office.

 

The Absentee Property Law of 1950 stipulates, among other things, that an absentee is someone who at the time of the War of Independence “was in any part of the land of Israel that is outside the area of Israel” – that is, the West Bank and Gaza Strip.

 

According to the law, absentee assets are transferred to the authority of the Custodian for Absentee Property, without the absentee being eligible for any compensation. When East Jerusalem came under Israeli law, then-attorney general Meir Shamgar directed that the law not be applied to West Bank residents who have property in the parts of East Jerusalem that became part of the State of Israel. Prime Minister Yitzhak Rabin reissued that directive in 1993.

 

With the recent construction of the fence in the Jerusalem region, Palestinian landholders from Bethlehem and Beit Jala requested permission to continue working their fields, which are within Jerusalem’s municipal jurisdiction. The state’s response stated that the lands “no longer belong to them, but have been handed over to the Custodian for Absentee Property.” At stake are thousands of dunam of agricultural land on which the Palestinians grew olives and grapes throughout the years.

 

“These people’s property was always considered absentee assets, but so long as no fence existed, these people could get to their property and everything was fine from their standpoint,” said a senior judicial official involved in the case. “The fence is the result of terrorism. It’s not fair that a man becomes an absentee because his tie to his land has been cut without his doing. But morality is one thing, and what is written in our laws another.”

 

The Palestinian landholders and their Israeli lawyers term it a “land grab,” and also worry that nascent Housing Ministry plans will build on part of absentees’ land.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]