Gli sbarchi infiniti di migranti: la Sicilia lasciata sola

LEOLUCA ORLANDO: “DEVE INTERVENIRE L’UNIONE EUROPEA”. INTANTO I MINORI NON ACCOMPAGNATI PRESENTI IN SICILIA AUMENTANO. PAOLO AMENTA, VICE PRESIDENTE ANCI SICILIA: “IL PROBLEMA E’ POLITICO. L’EUROPA E LO STATO NON POSSONO LAVARSI LE MANI”. IL NODO DEL PAGAMENTO DEI CENTRI CHE RICOVERANO I MINORI NON ACCOMPAGNATI

Continuano gli sbarchi di migranti in Sicilia. la meta non è più Lampedusa, ma la costa ragusana. Ovvero Pozzallo. Una parte di migranti, ieri, è arrivata  a Palermo.

Il Sindaco Leoluca Orlando, ieri pomeriggio, si è recato al porto dove è giunta la nave “Sfinge” con a bordo circa 300 migranti di cui 52 bambini non accompagnati. Erano presenti, tra gli altri, anche il Cardinale Paolo Romeo, il prefetto Francesca Cannizzo e il questore Maria Rosaria Maiorino.

L’assessore comunali alle Attività Sociali, Agnese Ciulla, ha individuato una struttura temporanea per accogliere i minori così come concordato nei giorni passati con la Procura minorile, con il Tribunale dei minori, con la Prefettura e la Questura. Successivamente i minori saranno presi in carico, secondo le procedure nazionali, per l’inserimento presso comunità di accoglienza: sono le oltre 300 già presenti in Sicilia e quelle che continuano a sorgere a ritmo continuo. Gestite, per lo più, da cooperative sociali.

Il personale dell’Asp di Palermo, coordinato sul molo dal Commissario straordinario Antonino Candela, ha organizzato due postazioni di triage: uno per gli uomini e l’altro per donne e bambini. L’Azienda sanitaria provinciale di Palermo ha impiegato 8 medici dell’emergenza, un dermatologo, un ginecologo, 2 pediatri, 3 infermieri, un assistente sociale e 4 mediatori culturali.

“Ormai – ha detto il Sindaco Leoluca Orlando – la ‘macchina’ dell’accoglienza ai migranti è sperimentata ed è frutto di professionalità e d’amore. Resta ancora una volta la denuncia per l’insensibilità dell’Europa nei confronti di un dramma che si consuma nella acque siciliane. Non si può pensare infatti di affrontare un problema di carattere europeo affidandosi soltanto alla sensibilità delle amministrazioni locali siciliane. Ognuno di noi, oggi come sempre, ha fatto la propria parte: l’Asp con un grande lavoro dal punto di vista sanitario e la protezione civile del Comune dal punto di vista organizzativo e logistico”.

“Tutte le famiglie – conclude il Sindaco – troveranno un alloggio, anche nelle strutture della Caritas e i bambini non accompagnati, che sono un dramma nel dramma, anche loro hanno trovato una sistemazione grazie al Comune di Palermo”.

La precisazione del Sindaco di Palermo è importante. Perché la recente modifica della legge nazionale n. 328 (modifica attuata con una circolare e non con un voto del Parlamento nazionale) – come non ci stanchiamo di scrivere – ha affidato ai Comuni la responsabilità di gestire i minori non accompagnati. La solita ‘furbata’ del Governo nazionale.

Su questo punto, qualche giorno prima del voto per le elezioni europee, il Governo nazionale si è impegnato a pagare la retta di questi minori, che ammonta a 74 euro al giorno cadauno. O meglio, si è impegnato a pagare queste rette assieme alla Regione siciliana.

Non possiamo non notare che la legge nazionale 328 è stata ‘abusivamente’ modificata con una circolare interministeriale (Ministero degli Interni e Welfare), mentre per il pagamento delle rette, da parte di Roma, c’è un impegno ‘orale’ da parte del Governo Renzi.

“Il problema è politico – ci dice il vice presidente dell’ANCI siciliana, Paolo Amenta -. Ciò significa che della questione sono già stati investiti l’Unione europea e il Governo nazionale. Una questione politica che diventa economica. Se il Ministro degli Interni e il Ministro del Welfare pensano, con una circolare, di aver caricato i costi di questo servizio sui Comuni siciliani si sbagliano di grosso. Perché i Comuni siciliani, in questa fase, non hanno le risorse finanziarie per fronteggiare questi costi”.

Ricordiamo che in Sicilia operano più di 300 strutture per minori non accompagnati, oggi occupate in massima parte da minori arrivati con i barconi. Ogni centro ospita da 10 a 12 minori. Il costo complessivo dei centri che operano nella nostra Isola ammonta a circa 80 milioni di euro all’anno. Soldi che, in questo momento, i Comuni siciliani non hanno. 

“Abbiamo già invitato i Sindaci siciliani a rimandare indietro le fatture”, dice sempre Amenta.

Infatti, molte strutture che gestiscono i minori – sulla scorta della circolare ‘intelligente’ del Ministero degli Interni e del Ministero del Welfare – hanno presentato le fatture ai Comuni siciliani per farsi pagare. Altra ‘furbata’.

Ben venga l’assistenza a chi arriva in Sicilia. Però un conto è la solidarietà, altra e ben diversa cosa è la responsabilità, politica ed economica, che non può certo ricadere sulle spalle dei siciliani. Insomma lo Stato e, soprattutto, l’Unione europea non possono fare finta di nulla.

“Anche perché c’è anche un problema di legalità amministrativa – dice Amenta -. Un conto sono i minori ricoverati in questi centri che passano dai Comuni. Altra e ben diversa cosa sono questi centri che si riempono di minori senza che i Comuni ne sappiano nulla. In molti casi, i Sindaci siciliani hanno saputo di questi ricoveri al momento della presentazione delle fatture”.

“In ogni caso – torna a precisare Amenta – il problema è politico. Dei migranti non possono occuparsi i siciliani da soli. Debbono intervenire lo Stato e e l’Unione europea. Se qualcuno sta pensando di pagare queste strutture con i soldi che i siciliani verseranno con la Tasi e la Tari si sbaglia ancora una volta di grosso. Perché già con i soldi che i Comuni siciliani incasseranno con Tasi e Tari forse riusciranno a sopravvivere. Altro che sobbarcarsi altri costi!”.

Sul problema migranti interviene anche il coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Vincenzo Gibiino:

“È ormai emergenza umanitaria – dice Gibiino -. La Sicilia è allo stremo, non può gestire da sola l’arrivo quotidiano di migliaia di immigrati. I centri d’accoglienza sono stracolmi, i migranti li affollano e non è possibile avere certezza immediata delle condizioni di salute in cui versano. Il rischio epidemia è reale. Renzi sembra non accorgersi di nulla. Il presidente del Consiglio, troppo impegnato com’è in una perpetua campagna elettorale, preferisce dimenticare il Mezzogiorno e la Sicilia. Faccio appello al premier, al ministro degli Interni, Angelino Alfano, il Governo deve tornare indietro sui suoi passi, fermare l’operazione Mare Nostrum, chiudere accordi con i Paesi africani così da contrastare fattivamente le organizzazioni criminali che gestiscono la tratta di disperati. Chiedo semplicemente che Renzi e Alfano copino ciò che Silvio Berlusconi fece già nel 2011. La sua abile azione diplomatica fermò gli sbarchi. In gioco vi sono vite umane, la salute dei siciliani, il Governo batta un colpo, affronti il problema prima che sia troppo tardi”.

 

 


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