Gli ostacoli alla contraccezione d’emergenza Solo sette farmacie su venti sono aggiornate

«Una ragazzina era disperata perché non aveva trovato un medico che le prescrivesse la pillola del giorno dopo». A raccontare l’episodio – risalente a metà del 2014 – è un farmacista etneo. Lo presentava come uno dei tanti casi di esercizio dell’obiezione di coscienza – regolato dalla legge 194 sull’aborto – da parte di ginecologi nel Catanese. Ma il rifiuto di prescrivere contraccettivi di emergenza per motivi etici non è più attuabile da ottobre 2014, dopo la modifica del bugiardino del Norlevo, farmaco meglio noto come la pillola del giorno dopo. E da maggio 2015 c’è anche la possibilità per le maggiorenni di acquistare senza prescrizione o esami EllaOne – la pillola dei cinque giorni dopo , a un prezzo doppio dell’altra. Due novità che dovrebbero rendere più facile ricorrere alla contraccezione di emergenza. Eppure alcuni consultori, ospedali e farmacie catanesi non sono informati dei cambiamenti e forniscono informazioni parziali o sbagliate. Ritardando nei fatti i tempi di assunzione di farmaci che «se si sceglie di usarli, prima lo si fa meglio è», dice una ginecologa. 

Al consultorio di Nesima «la dottoressa era disponibile a prescrivere il Norlevo ma – racconta una ragazza -, quando ho chiesto informazioni su EllaOne, mi ha detto che serviva un test di gravidanza negativo per fare la prescrizione». Come disponeva la legge prima di maggio. Mentre nella struttura presente nel quartiere della Civita «il ginecologo non ha fatto alcun problema a prescrivere il Norlevo – dopo avere compilato i fogli necessari, con le informazioni sullo stato di salute chieste alla donna che richiede il farmaco – e ha pure sottolineato i rischi a cui si va incontro quando non si usa il preservativo o altri metodi contraccettivi ordinari», spiega una coppia di maggiorenni. Che precisa come il medico non abbia però fatto riferimento alla possibilità di acquistare EllaOne senza ricetta. 

Fuori dalla porta dell’ospedale Santo Bambino c’è un avviso che informa la disponibilità della pillola dei cinque giorni dopo nelle farmacie etnee, senza prescrizione. Diversa la situazione al Cannizzaro. Una donna, sprovvista di documento di riconoscimento, racconta: «La dottoressa mi ha passato un pizzino con su scritto il nome di EllaOne, come fosse un segreto. Mi ha raccomandato di nasconderlo prima di uscire dalla stanza e mi ha detto che era disponibile in farmacia senza ricetta». All’ospedale Garibaldi «stampano un articolo di giornale e non danno altre spiegazioni – riferisce una testimone – Non mi hanno chiesto nulla sul mio stato di salute e non mi hanno parlato di eventuali effetti indesiderati». La concentrazione ormonale del medicinale, infatti, è molto elevata in entrambi i contraccettivi di emergenza. Ma dal reparto di Ostetricia della stessa struttura ospedaliera precisano che i medici non sono obbligati a entrare nel dettagli per i farmaci da banco.

«Federfarma – che rappresenta gli esercizi farmaceutici convenzionati col servizio sanitario nazionale – ha inviato a tutti gli iscritti una circolare specifica con le novità per la vendita di EllaOne», spiega un farmacista. Ma a Catania solo sette farmacie su venti – che sostengono di avere EllaOne in magazzino – rispondono correttamente: «Serve la ricetta solo per le minorenni». E in un caso, da dietro il bancone, raccomandano «però faccia attenzione e consulti il suo medico di famiglia perché si tratta di una pillola dal contenuto ormonale molto forte». Sei volte, invece, non viene specificato che la pillola dei cinque giorni dopo può essere venduta senza prescrizione solo alle maggiorenni. «Abbiamo un farmaco che si chiama EllaOne?», chiede una farmacista alla collega. In cinque occasioni la risposta è «no», e in una «non la ordiniamo neppure». Mentre in altri cinque esercizi sostengono che per acquistarla serve la ricetta di un dottore, «non mutualistica – spiegano – va bene pure bianca».

«È gravissimo che nei pronto soccorso ostetrici non vengano date informazioni sulla pillola del giorno dopo», commentano dall’associazione Officina Rebelde Catania, che ha organizzato un incontro sugli ostacoli che incontra chi vuole ricorrere alla contraccezione di emergenza. Altrettanto grave, secondo le attiviste, è che i presidi ospedalieri «suggeriscano di comprare senza ricetta una pillola che costa il doppio e troppo». Mentre sulla disponibilità del Norlevo nelle farmacie, «a Catania non c’è un allarme – concludono – su trentaquattro tentativi fatti tra centro storico e periferie, solo una volta c’è stato risposto seccamente di no».


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