Gli avvocati? Non fanno paura a nessuno. Così la Ministra Cancellieri “se li leva dai piedi…”

di Stefano Giordano

“Vostra Eccellenza, che mi sta in cagnesco”. E fu così, tradotto nei versi del Giusti, che gli avvocati , mortificati dal “me li levo dai piedi” dei giorni prima, si levarono in effetti dai piedi della ‘Prefetta di Ferro’, la Guardasigilli dalla voce suadente e dai toni delicati, Anna Maria Cancellieri, boicottando l’incontro al Ministero e depositando migliaia di carte con proposte di riforma della giustizia in loro vece.

Gli avvocati, questi sconosciuti. Eh sì, perché nelle miriadi di provvedimenti che il Governo Monti (di cui la Cancellieri era autorevole esponente, essendo a capo del Viminale) ha preso sul tema giustizia, non un solo rappresentante della classe forense è stato mai neppure ascoltato, neanche consultato per pura forma. Abolizione delle tariffe forensi, previsione del contratto scritto per gli incarichi, riforma delle circoscrizioni giudiziarie, abolizione delle sedi distaccate e di infiniti giudici di pace sono provvedimenti che la classe forense ha subìto per decreto legge, senza poter pronunziare una sillaba.

Perché, per dirsela tutta, gli avvocati non fanno paura a nessuno; sono troppi, e troppo divisi, e quando si prova a marciare tutti insieme, ci sono tante defezioni, specie per viltà e sacro timore della toghe, quelle vere, di serie A.

Proprio così, quelle di serie A, ossia quelle dei magistrati; quelle sì, correttamente, vanno rispettate, anzi ossequiate e talora adulate, altrimenti si commette il delitto di lesa maestà; a ricordarcelo non sono solo quotidianamente tanti magistrati, requirenti e non (ma non la maggioranza silenziosa dei Giudici, che svolge quotidianamente il proprio lavoro senza essere sedotta da sindrome di carrierismo); ma anche tanti colleghi che confondono la prudentia con la soggezione e il rispetto con l’asservimento; ed in ultimo la stessa Cancellieri con il suo “me li levo dai piedi”, blaterato nella convinzione di non essere sentita. E che, non paga della castroneria pregressa, prosegue precisando che le le lobbies intralciano il
cambiamento ed il miglioramento della giustizia.

Ma quale lobby, Sua Eccellenza, quella degli avvocati? Ma davvero Lei è il nostro Ministro della Giustizia? Ma li legge i giornali lei, Signora Ministra? Lo sa che uno sciopero dei Taxi a Roma di un’ora fa più scandalo che uno di quindici giorni di tutta la avvocatura nazionale?

Ma le toghe di serie A, quelle no, quelle non si toccano, quelle non sono lobbies, quelle non si criticano. Perché se lei avesse detto questo di una delegazione della Associazione nazionale magistrati, sarebbe successo un putiferio, e giustamente, e Lei lo sa.

Non resta che completare il programma del suo amico Monti, Sua Eccellenza; fateci retrocedere ancora; magari in Lega Pro o fra i dilettanti; chissà chi difenderà i diritti dei cittadini nel nuovo ordinamento di cui Lei a colpi di decreti legge, vorrà farci dono, e che la lobby dell’avvocatura, sempre disunita, subirà senza batter ciglio.

 


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