Gli assenteisti del Parlamento italiano

“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro…”: così esordisce il primo articolo della Costituzione e (non volendo approfondire il tema “Repubblica”, etimologicamente “cosa comune”) gli scienziati, una volta certi di aver scoperto la nuova specie HOMO POLITICUS, si sono affannati nel definirne le caratteristiche.

La prima delle caratteristiche che tutti gli studiosi cercano di definire nel momento in cui viene scoperto un nuovo essere sono le sue caratteristiche (come è fatto, longevità, etc.). Subito si cerca di scoprire in che modo si relazioni con l’ambiente in cui vive e cosa faccia per sopravvivere.

Questo è l’approccio scientifico adottato per l’HOMO POLITICUS. Immediatamente, però, è apparsa una grossa difficoltà: quali sono le azioni che l’HOMO POLITICUS svolge per vivere? In altre parole, qual è il suo lavoro? E qui sono cominciati i problemi. Per capire le mansioni dell’HOMO POLITICUS sarebbe necessario poterlo vedere in azione sul luogo di lavoro. Invece, molti esemplari di HOMO POLITICUS trascorrono sul proprio luogo di lavoro pochissimo tempo. Nelle scorse legislature, alcuni deputati sono risultati assenti dal “posto di lavoro” per più del 98% del tempo (dati Il Sole 24 ore).

Ad esempio, Siliquini Maria Grazia, nel mese di Luglio 2012, non ha partecipato a nessuna seduta e a nessuna delle 155 votazioni che si sono svolte in Parlamento; e ancora, Berlusconi dal 2008 al 2012 è stato presente allo 0,31% delle votazioni in Parlamento, Gianfranco Miccichè al 3,38% delle votazioni, Brambilla al 5% delle votazioni e così via (dati ufficiali Camera dei Deputati).

Il problema pare non sia nuovo. Già diversi anni fa Luciano Violante, allora presidente della Camera dei deputati, aveva minacciato: “Se continua così dovrò andare a riferire al Capo dello Stato”. Per ribadire la propria tesi, Violante citava un dato: “La media annua delle votazioni qualificate dalla nona alla dodicesima legislatura era pari a 1731, e quella dell’attuale legislatura, pari a 6996. Ma se poi tutto si blocca… Il Paese non ha bisogno di un Parlamento che non riesce a lavorare”.

A distanza di oltre un decennio pare che la situazione non sia migliorata, anzi semmai può essere peggiorata, visto che dal 2008 al 2012 le votazioni sono state 11592 (dati ufficiali Camera dei deputati)! Dall’analisi condotta è apparso che alcuni esemplari di HOMO POLITICUS hanno presenziato alla maggior parte delle sedute, ma molti altri hanno fatto rilevare assenze tali da rendere addirittura impossibile valutare il loro operato.

Pare, inoltre, che tale comportamento potrebbe essere dovuto ad un virus contagioso: questo modus operandi (che alcuni scienziati si ostinano a chiamare bacillus assenteistis) pare si stia diffondendo in Europa (dove, peraltro, sia in Francia che presso il Bundestasg tedesco si stanno già prendendo seri provvedimenti). Alcuni esemplari di HOMO POLITICUS, oltre a manifestare la presenza di questo bacillo in Italia, lo manifesta anche in Europa. Ad esempio, tra i 20 europarlamentari più assenteisti a Bruxelles, pare che 10 siano italiani. E le conseguenze si stanno già vedendo.

Secondo i dati raccolti da Flavien Deltort, che ha rilevato un’altra peculiarità dell’HOMO POLITICUS italiano all’estero, pur avendo l’Italia un decimo dei seggi europei (78, come la Francia e la Gran Bretagna: solo la Germania coi suoi 82 milioni di abitanti ne ha di più, 99) siamo presenti con soli 6 rappresentanti nella classifica dei 250 parlamentari più presenti nelle varie commissioni.

Vista la difficoltà di comprendere la causa delle ripetute assenze di molti esemplari di HOMO POLITICUS, alcuni studiosi hanno cercato di definire un “indice di produttività”, che prende in considerazione la quantità e l’efficacia dell’attività realizzata da ogni Deputato e Senatore dall’inizio della Legislatura (aprile 2008) sino alla data dell’ultimo aggiornamento. In base a questo indice, i più “produttivi” al Senato e alla Camera, sarebbero Rita BERNARDINI (PD) e Carlo VIZZINI (UDC-SVP), mentre i meno produttivi sarebbero Niccolò GHEDINI alla Camera e Vladimiro CRISAFULLI, siciliano, al Senato (altra bella figura per la nostra Regione).

(dati OPENPARLAMENTO)

 


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