Gli arresti in Anas, corruzione misurata al centimetro Tangenti contate negli uffici: «Qui possono sucarcela»

Un solo centimetro. Che per chi si occupa di strade può significare un risparmio enorme se a esso corrispondono centinaia di chilogrammi di materiale di risulta in meno da andare a depositare in discarica. O se quella apparente inerzia garantisce la possibilità di posare meno asfalto lungo una strada che deve essere ripristinata. E di quel centimetro si è tanto parlato anche negli uffici della direzione compartimentale catanese dell’Anas. Travolti da una settimana di passione poi culminata con la notizia dell’inchiesta Buche d’oro della guardia di finanza che ha portato all’arresto di tre persone: Riccardo Contino, Giuseppe Panzica e Giuseppe Romano. Punte di diamante, almeno secondo gli uomini del nucleo economico-finanziario delle Fiamme gialle, di un sistema fatto di mazzette e lavori forse eseguiti al risparmio. Oltre a loro sarebbero anche altri i protagonisti, ma i nomi sono coperti dagli omissis. La sensazione comunque è che dentro l’Anas a tremare siano in molti. Già dopo l’esecuzione degli arresti c’è chi ha iniziato ad accompagnare le ammissioni alle rivelazioni. Su tutti l’ingegnere Romano.

Di concreto al momento c’è il presunto accordo che avrebbe portato a una tangente da 30mila euro. A elargirla, secondo le carte dell’inchiesta, sarebbe stato l’imprenditore nisseno Salvatore Truscelli, anche lui finito iscritto nel registro degli indagati. In questo modo l’uomo si sarebbe garantito «una sostanziale inesistenza dei controlli e quindi la possibilità di eseguirli in difformità rispetto alle condizioni contrattuali». I pagamenti ai funzionari Anas sarebbero avvenuti in due soluzioni e sempre all’interno degli uffici del compartimento: 20mila euro a fine agosto e una bustarella finale da 10mila euro il 17 settembre, giorno in cui sono scattati gli arresti in flagranza di reato.

Fino a quando non ti trovano i soldi in tasca te la possono sucare 

La prima rata però non avrebbe soddisfatto pienamente Contino e Panzica. Forse convinti che avrebbero ricevuto la tangente per intero. «Ci sono tutti?», chiedono all’imprenditore mentre uno spyware attivato in uno dei cellulari registra tutta la conversazione. «Ma le sembra che ho la bacchetta magica?», replica Truscelli. L’imprenditore cerca di tranquillizzare, sottovoce, i suoi interlocutori: «Sono venti questi, manca la differenza di altri quattordici… vediamo se la prossima settimana». In principio, infatti, la dazione sarebbe dovuta essere di 34mila euro. Salutato l’imprenditore comincia la conta: «Dividiamoli e ci togliamo il pensiero». Ma a turbare uno dei funzionari è il fatto che quei soldi passino da dentro gli uffici. Preoccupazione che Contino non condivide. Anzi, sulla questione l’uomo è chiaro: «Metti che adesso arrivano i carabinieri e trovano a me e a te con i soldi – spiega illustrando una possibile versione da fornire ai militari – “Io non so nulla, lui (l’imprenditore, ndr) l’ha fatto apposta. Ha aspettato che noi andassimo e ha messo tutte cose”. Se ti prendono nella macchina, non hai giustificazioni».

Poche settimane dopo la storia si ripete. Truscelli si ripresenta nella sede catanese dell’Anas. Avviene tutto la mattina di martedì scorso, in meno di tre quarti d’ora. Nella stanza di Contino sono in quattro: oltre quest’ultimo, ci sono Panzica, l’imprenditore e un suo collaboratore. La compresenza dura poco, Contino e il collaboratore di Truscelli escono dalla stanza, ed è in questo momento che l’imprenditore nisseno tira fuori il denaro. «Le ha detto che possiamo metterlo là dentro?», chiede a Panzica facendo riferimento all’armadio. Ricevuto l’ok, si alza e ripone la restante parte della tangente in uno dei ripiani, non prima di avere specificato che «manca quello spiccio» e di spiegare come rispetto al passato sia più difficile recuperare contanti in grande quantità senza insospettire le banche. Finito di pagare il proprio dazio, Truscelli lascia gli uffici e va via. Ma la stanza non resta vuota, anzi. A fare ingresso è prima Contino, che ottiene la conferma di quanto accaduto e previsto. Il turno di Romano arriva poco dopo, la sua porzione di tangente viene messa all’interno di una cartella blu. Parte di questi soldi, l’ingegnere, che da subito ha manifestato la volontà di collaborare con gli inquirenti, racconterà di averli gettati dall’auto appena capito che la guardia di finanza aveva fatto irruzione negli uffici.

Dividiamoli e ci togliamo il pensiero

Stando a quanto raccolto dagli inquirenti, in ballo ci sarebbero state cifre importanti. Romano avrebbe raccontato di percepire mensilmente somme superiori allo stipendio, che si aggira intorno ai tremila euro. Al punto che, per meglio chiarire le cose, avrebbe spiegato di riuscire a sostenere la famiglia solo con i soldi provenienti dalle tangenti. Denaro in contante, mentre il proprio conto in banca sarebbe stato intaccato soltanto in occasioni particolari, come le vacanze. Tali frutti proibiti sarebbero stati coltivati, secondo la procura guidata dal procuratore Carmelo Zuccaro, anche curando i dettagli. Emblematico è il caso del centimetro di scarificazione che Truscelli avrebbe cercato di risparmiare nei lavori di rifacimento del manto stradale sulla statale 114 tra gli svincoli di Villasmundo e Siracusa. Un appalto che avrebbe dovuto prevedere lavori su oltre 24 chilometri, alla fine ridotti ad appena due. 

A notare quanto stava accadendo nel cantiere fu un dipendente Anas che, contattato da Contino, riferisce tutto. «Stanno facendo la corsia d’emergenza. Il tappeto, quattro (centimetri, ndr) doveva essere, giusto? Lo stanno calando a tre», dice al telefono il dipendente. Che poi, facendo riferimento a Truscelli, aggiunge: «Glielo abbiamo detto e lui mi ha detto di non essere fiscale». La frase a Contino non va giù, un comportamento ritenuto forse eccessivo. E il geometra non manca di farlo notare all’imprenditore. Pochi minuti e parte la chiamata. «Ma, dico io, stamattina cosa ci siamo detti noi? Abbiamo parlato tanto per parlare? Dico: se noi dobbiamo litigare… ancora è il primo giorno». Era il 10 luglio. I rapporti tra l’imprenditore e i funzionari Anas avrebbero avuto modo di ammorbidirsi. E anche senza particolari preoccupazioni, secondo Contino. «Fino a quando non ti trovano quei soldi in tasca o ti trovano i soldi a casa… te la possono sucare», spiegava a un collega.

Contattato da MeridioNews per una replica, Salvatore Truscelli ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]