Tre piccoli elefanti e un tendone vicino alle abitazioni. Sono i nodi che portano alcune sigle animaliste a puntare il dito contro lo spettacolo. «I vigili non conoscono il regolamento Cites», attacca Mario Bonica del Coordinamento Antispecista. «Verifiche insieme ai veterinari», replica il comandante Pietro Belfiore
Gli animalisti contro il circo Orfei a Monte Po «Tra gli animali cuccioli a rischio estinzione»
«All’inizio dell’anno il sindaco Enzo Bianco aveva annunciato che la città non avrebbe più ospitato un circo con gli animali ma proprio adesso ce n’è uno a Monte Po». La denuncia è di Mario Bonica del coordinamento Catania antispecista. Che ricorda le promesse animaliste ed ecologiste del sindaco durante la campagna elettorale, poco prima della sua elezione. Il coordinamento, insieme ad altre sigle, è andato al Circo Orfei – a Catania fino al 16 novembre – in occasione dello spettacolo di apertura «per verificare se l’attività sia stata autorizzata dal Comune e se rispetta le norme previste dal regolamento Cites», racconta l’attivista. Nonostante «un Comune non possa vietare l’ingresso in città di un’attività circense perché questa è tutelata dalla Costituzione», dice a MeridioNews il comandante dei vigili urbani Pietro Belfiore.
La normativa Cites «prescrive regole specifiche sulla distanza che i circhi devono mantenere dai centri abitati e pone restrizioni sull’utilizzo negli spettacoli di animali esotici e ancora cuccioli», attacca Bonica. Le direttive, accolte dai Paesi dell’Unione europea, però, secondo l’attivista «non sono attualmente osservate nei tendoni di Monte Po». «Il circo si vanta di avere tre elefanti africani cuccioli che noi sappiamo rientrare nella categoria degli animali a rischio di estinzione, e il tendone si trova a ridosso delle abitazioni», specifica Bonica. Nodi che rientrerebbero in «una situazione di illegalità». Motivo per cui Bonica si definisce «stupito dell’assenza di un intervento immediato non solo da parte delle autorità ma anche della società civile». L’episodio non è nuovo alle cronache catanesi. «Solo l’anno scorso intervenimmo per cercare di bloccare il circo che non volle la città di Giardini Naxos e che Catania portò alla Playa», dice Bonica. Che ritorna sulla questione affrontata in questi giorni.
La responsabilità del poco controllo è per l’animalista da attribuire «al personale dei vigili urbani che anche quando fa un sopralluogo per verificare il rispetto del regolamento, non lo conosce e non sa cosa fare e dove guardare». «L’esercizio è stato regolarmente autorizzato dall’Ente con la clausola che non si verifichino maltrattamenti agli animali. Stiamo lavorando per controllare, insieme ai servizi veterinari, che sia tutto nella norma», replica Belfiore. La conferma della fase ispettiva arriva anche dall’assessore alla Trasparenza Rosario D’Agata. Che sull’annunciato diniego del sindaco all’ingresso in città di attività circersi rettifica: «All’inizio dell’anno, in quell’incontro citato dagli attivisti, non abbiamo detto che i circhi non avrebbero più messo piede a Catania». «L’amministrazione comunale si è uniformata ai provvedimenti che dicono sì ai circhi con animali ma a patto che non vi siano irregolarità», conclude l’esponente della giunta.