Giunta Crocetta dopo le primarie del Pd?

Come avveniva ai tempi della vecchia Dc di Nino Gullotti, Salvo Lima, Nino Drago eccetera eccetera eccetera, il Governo ‘autonomista’ siciliano si sta preparando a Roma. Del resto, in un Paese dove i parlamentari della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica vengono ‘nominati’ dalle segreterie (romane) dei Partiti, perché mai la giunta del nuovo presidente della Regione, Rosario Crocetta, dovrebbe nascere in Sicilia? (a destra, aspettiamo tutti la giunta Crocetta: metafora; foto tratta daflickriver.com)

E oltre la ‘gita’ romana di Crocetta di stasera? L’altra ‘bella’ notizia è che, tanto per risparmiare, gli assessori regionali, in continuità con lo ‘stile’ di Raffaele Lombardo (la celebre Grammichele winter school) saranno tutti o quasi tutti ‘tecnici’. Cioè esterni al Parlamento siciliano. Un assessore regionale costa poco più di un parlamentare di Sala d’Ercole (20 mila euro al mese cadauno). Se li prendi dall’esterno – come ha fatto Lombardo e come dovrebbe fare il nuovo presidente Crocetta – paghi (cioè paghiamo noi cittadini con le tasse) i 90 ‘califfi’ dell’Ars più gli assessori ‘esterni’. Se poi i ‘tecnici’ dimostreranno di essere ‘bravi’ come quelli scelti da Lombardo…

La terza notizia – al condizionale – potrebbe essere legata alla primarie del Pd. Ovvero: tutto fermo in Sicilia fino alla celebrazione delle primarie del Partito democratico, così chi vince si prende le poltrone della Sicilia. Sempre nel nome dell’Autonomia siciliana… Se la cosa dovesse essere vera, sarebbe una bella operetta oscena…

Insomma, il ‘parto’ di ‘sta giunta Crocetta si annuncia un po’ difficile. Un giorno si dice una cosa. Un altro giorno se ne dice un’altra. Un gran casino. Ci sarebbe un mezzo accordo sui numeri (leggere spartizione delle poltrone). Ma non c’è alcun accordo sui nomi.

Sui numeri si registra la presa di posizione degli ‘appapponi’ dell’Udc di Giampiero D’Alia e compagni, che vorrebbero mettere in ‘pentola’ una bella ‘ghiotta alla messinese’, arraffando la presidenza dell’Ars e ben tre assessorati. Richiesta esosa, perché nel ‘manuale Cencelli’ di Sala d’Ercole la presidenza dell’Ars vale due assessorati: dunque l’Udc vuole 5 poltrone: quasi mezza giunta.

L’idea del ‘risparmio’, peraltro, non è di Crocetta, ma di D’Alia: non potendo accontentare tutti i deputati del suo gruppo all’Ars (non volendo, per esempio, assegnare un assessorato a Lino Leanza, perché c’è il dubbio che i suoi collegamenti con Raffaele Lombardo non siano stati del tutto messi da parte…), il numero uno dell’Udc siciliana vorrebbe, in primo luogo, premiare il suo fedele ‘delfino’, Giovanni Ardizzone, con la presidenza dell’Ars; per poi mettere tre assessori ‘tecnici’ D’Alia-dipendenti. Un furbacchione, il nostro messinese.

Tra i ‘tecnici’ D’Alia vorrebbe ‘imbarcare’ l’economista Paola Casavola. Da piazzare, ovviamente, all’assessorato all’Economia: mossa che consentirebbe al Governo Monti di completare il ‘commissariamento’ soft della Sicilia (‘montiano’ è già il Ragioniere generale della Regione, Biagio Bossone, che fino ad oggi non ha risanato un tubo). Il completo ‘commissariamento’ della Regione su Bilancio, società collegate alla stessa Regione e fondi europei, con la contestuale ‘conquista’ della presidenza dell’Ars, consentirebbe all’Udc di diventare il Partito politico più forte della Sicilia: una forza politica in grado di condizionare lo stesso presidente della Regione, Crocetta. La cosa non deve piacere al capo della giunta siciliana che, a LiveSicilia, ha detto di non conoscere la professoressa Casavola…

Nel Pd siamo fermi alle quattro poltrone. Beppe Lumia, contrariamente a quello che si dice, non ha rinunciato: ha solo giocato in modo abile la partita per restare nella partita: anche se il Pd siciliano, alle ultime elezioni regionali, ha perso circa 200 mila voti, gli dovranno garantire qualcosa: la ricandidatura a Roma o una poltrona di sottosegretario. Male che vada troverebbe un posto nella giunta Crocetta.

Con questa storia dei ‘tecnici’ chi rischia di ‘leccare la sarda’ è Antonello Cracolici. Per il quale, fino a qualche giorno fa, si parlava o della presidenza dell’Ars, o di un assessorato. L’Udc, come già ricordato, non vuole mollare il più alto scranno di Sala d’Ercole. Mentre Crocetta, con la storia dei ‘tecnici’, tirata fuori dall’Udc ma non sgradita al presidente, cerca di liberarsi dalla ‘stretta’ del Pd. Antonello finirà ad aspettare Godot?

Nel grande gioco della politica sembra rientrato anche Salvo Andò, l’unico esponente del vecchio Psi che non ha mai perso lucidità. Alleato di Crocetta, con operazioni politico-elettorali funamboliche ha portato all’Ars quattro deputati. Tra i suoi alleati c’è l’ex Sindaco di Ragusa, Nello Di Pasquale, fresco di elezione a Sala d’Ercole, dato per assessore, ma anche lui, a quanto si dice, sacrificato sull’altare dei ‘tecnici’ (ammesso che l’operazione ‘tecnici’ vada in porto). Andò, dopo il successo, potrebbe provare a rientrare a Montecitorio.

Quattro poltrone, infine – tornando alla giunta, quando vedrà la luce – dovrebbero essere a disposizione di Crocetta. E lì aspettiamoci qualche sorpresa.

Crocetta non sia schiavo di Roma: il prof Massimo Costa assessore all’Economia
Roma sta per commissariare in modo soft la Sicilia?

 

Redazione

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