Giro di Lombardia: Joaquin Rodriguez si riscatta facendo il bis.

Joaquin Rodriguez ha vinto il Giro di Lombardia 2013. Per lo scalatore del Team Katusha è la seconda vittoria consecutiva nella “Classica delle foglie morte” dopo il trionfo del 2012, secondo posto per l’altro spagnolo Alejandro Valverde (a 17?), terzo il polacco Rafal Majka (a 23?). A “Purito”, ossia “Il Piccolo Sigaro”, soprannome di Joaquin Rodriguez, che risale al 2001, quando durante un allenamento con i compagni della ONCE, su un tratto in salita, per mostrare l’estrema facilità con cui riusciva a pedalare, andò ad affiancare i suoi compagni, facendo il gesto di fumare un sigaro; in serata, a tavola, venne però “punito” e costretto a fumare un sigaro intero in presenza di tutti i presenti e da lì il soprannome, con questa vittoria va anche il temporaneo primo posto nel ranking Uci, la classifica dei migliori al mondo nelle corse inserite nel calendario internazionale World Tour.
Il giro prevedeva la partenza da Bergamo e arrivo a Lecco per 242 km complessivi. Lungo il percorso molte salite come il Valico di Valcava, il ‘muro’ di Sormano, Ghisallo e la salita di Villa Vergano a 6 km dall’arrivo. Giornata molto difficile per alcuni big, come quella vissuta da Vincenzo Nibali, uno dei favoriti alla vigilia, con la sua caduta e il conseguente ritiro; l’addio anche di Michele Scarponi per problemi gastrici, di Sagan, Uran e Tiralongo.
Quando giunti sul Ghisallo, Voeckler, diventa il grande protagonista della corsa e sembra addirittura poter fare il colpaccio, perché il gruppo non si organizza subito ma quando lo fa, non ci mette tanto a ridurre lo svantaggio e alla fine, a soli 11,5 km dal traguardo, Voeckler viene ripreso, ed è proprio, sull’ultima salita, quando i corridori chiamati a lottare anche contro vento e pioggia forte che inizia lo show di Purito che va a riprendere Pozzovivo, primo ad attaccare, inizialmente seguito solo da Basso, e poi scappa via da solo. E da solo arriva: con le braccia alzate, cancellando in un colpo solo il fantasma di Rui Costa e il tradimento di Valverde del Mondiale di Firenze.
Tra gli italiani partecipanti alla gara, Enrico Gasparotto, si posiziona quinto, è il primo degli italiani che arriva sotto la pioggia, ?per Vincenzo Nibali rimane la brutta caduta e il ritiro: solo contusioni dopo gli esami diagnostici effettuati in ospedale a Lecco. Fuori dalla corsa anche Scarponi per problemi di stomaco e? tra i primi dieci anche Franco Pellizzotti e Ivan Santaromita, rispettivamente ottavo e nono, Ivan Basso si classifica undicesimo.


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Joaquin rodriguez ha vinto il giro di lombardia 2013. Per lo scalatore del team katusha è la seconda vittoria consecutiva nella “classica delle foglie morte” dopo il trionfo del 2012, secondo posto per l'altro spagnolo alejandro valverde (a 17?), terzo il polacco rafal majka (a 23?). A “purito”, ossia "il piccolo sigaro", soprannome di joaquin rodriguez, che risale al 2001, quando durante un allenamento con i compagni della once, su un tratto in salita, per mostrare l'estrema facilità con cui riusciva a pedalare, andò ad affiancare i suoi compagni, facendo il gesto di fumare un sigaro; in serata, a tavola, venne però "punito" e costretto a fumare un sigaro intero in presenza di tutti i presenti e da lì il soprannome, con questa vittoria va anche il temporaneo primo posto nel ranking uci, la classifica dei migliori al mondo nelle corse inserite nel calendario internazionale world tour.

Joaquin rodriguez ha vinto il giro di lombardia 2013. Per lo scalatore del team katusha è la seconda vittoria consecutiva nella “classica delle foglie morte” dopo il trionfo del 2012, secondo posto per l'altro spagnolo alejandro valverde (a 17?), terzo il polacco rafal majka (a 23?). A “purito”, ossia "il piccolo sigaro", soprannome di joaquin rodriguez, che risale al 2001, quando durante un allenamento con i compagni della once, su un tratto in salita, per mostrare l'estrema facilità con cui riusciva a pedalare, andò ad affiancare i suoi compagni, facendo il gesto di fumare un sigaro; in serata, a tavola, venne però "punito" e costretto a fumare un sigaro intero in presenza di tutti i presenti e da lì il soprannome, con questa vittoria va anche il temporaneo primo posto nel ranking uci, la classifica dei migliori al mondo nelle corse inserite nel calendario internazionale world tour.

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