Giotto-Cipolla, panico fra i genitori per sospetta meningite Preside: «Nessun motivo di allarme, si può tornare a scuola»

«Se si fosse trattato di meningite a quest’ora saremmo già stati avvisati, prendendo le dovute cautele». Giovanni Cigna, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Giotto-Cipolla, cerca di ridimensionare l’allarme sollevato da alcuni genitori dei piccoli alunni del plesso Borsellino, che oggi non hanno mandato i figli a scuola. Una scelta dipesa dallo svenimento di una bambina, che ieri ha perso i sensi in classe ed è stata trasferita in elisoccorso all’ospedale di Messina, in mancanza di posti per il ricovero al Cervello di Palermo. Un episodio che in breve ha generato una vera e propria psicosi da meningite. Un’ipotesi grave e preoccupata che ha fatto il giro dei social, alimentando a dismisura il panico fra le famiglie.

A nulla sono servite le rassicurazioni e le precisazioni da parte della dirigenza scolastica. «Non abbiamo informazioni specifiche o comunicate dalla famiglia sul fatto che si tratti nello specifico di meningite – spiega Cigna -. Qualcuno se l’è inventato che c’era la meningite, ma al momento la bambina è ricoverata in osservazione, noi non abbiamo ricevuto notizie ufficiali e neppure la Asl ci ha chiamati per avvertirci eventualmente della veridicità di questa notizia e delle pratiche di rito da adottare». Secondo il dirigente, quindi, si tratterebbe di un allarma immotivato da parte dei genitori.

«C’è stata molta preoccupazione sollevata da chi all’inizio ha fatto circolare la notizia di questa bambina che si è sentita male, indicando subito l’ipotesi della meningite. A prescindere – continua il dirigente -, capita spesso che le famiglie si preoccupino che si possa trattare di qualcosa di contagioso, ma diciamo che per ogni caso c’è una profilassi specifica. Rassicuro l’utenza e dico che si può tornare a scuola, non ci sono motivi tali d’allarme, perché se così fosse io stesso avrei chiamato la Asl o, viceversa, sarei stato tempestivamente ragguagliato dai medici e dalla famiglia».

«Se ci fosse stato il sospetto, non avrebbero già messo tutti in profilassi? – commenta qualcuno sui social – La gente è davvero così stupida da pensare che per un caso, anche solo sospetto (dai medici), non vi contattino tutti per fare profilassi? Stiamo parlando di meningite, non di virus intestinale. Il sistema sanitario che abbiamo non è il massimo, ma da questo punto di vista funziona». Intanto si è appena appreso che la bambina risulta ricoverata al Policlinico di Messina nell’Unità operativa di Patologia neonatale.

Lo conferma la direzione sanitaria spiegando che «ancora si tratta di una sospetta meningite» e che sono in corso «tutti gli esami necessari per capire se è confermata questa patologia e di che ceppo si tratta. Ci siamo attivati – aggiunge la nota dell’azienda ospedaliera – come prevede in questo caso il protocollo. Le condizioni della bambina sono stabili».


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