Nella notte dell'antivigilia di Natale un ordigno artigianale è esploso davanti a un asilo della città ionica. Ingenti i danni, ma ancora sconosciute le reali motivazioni dell'atto criminale. Estorsione, avvertimento alla parrocchia proprietaria della struttura o atto vandalico? Gli inquirenti indagano ma aumenta la preoccupazione dei genitori che stamattina si sono riuniti in presidio davanti alla scuola. «La maestra ci ha giurato sui nostri figli che non ha mai ricevuto richieste di pizzo». Guarda le foto
Giarre, bomba all’asilo. Protesta dei genitori «Nessuno sa spiegarci cause dell’attentato»
Mai a Giarre un atto criminale aveva colpito un asilo. È successo nella notte tra domenica e lunedì quando, intorno alluna e mezza, una bomba artigianale è esplosa davanti allingresso interno della scuola per linfanzia Il giardino dei bimbi, provocando diversi danni.
Stamattina alcune mamme e papà dei 149 bambini che frequentano listituto si sono dati appuntamento allingresso della struttura, in cui vanno avanti i lavori di riparazione e che riaprirà il 2 gennaio, per chiedere maggiore sicurezza. «Siamo preoccupatissimi, perché nessuno sa spiegarci le vere motivazioni di questo attentato», spiega una mamma che vuole restare anonima. La giovane titolare dellasilo, Eleonora Auditore, preferisce non parlare ma nei giorni scorsi ha ripetuto più volte di non riuscire a immaginare «chi possa volerle tanto male da organizzare tutto ciò». Nessun precedente, nessuna intimidazione. «Ci ha giurato sui nostri figli di non aver mai ricevuto avvertimenti o richieste di pizzo», conferma una mamma.
Ma gli inquirenti vanno avanti nelle indagini senza escludere nessuna pista, neanche quella dellestorsione. Nel frattempo si attendono gli esiti della perizia dei Ris di Messina sul reperto, residuo dellordigno esploso, raccolto sul luogo della deflagrazione. Forse una bombola di gpl riempita di polvere da sparo. Nei giorni scorsi era stata avanzata anche lipotesi di un atto vandalico, ma il fatto che la bomba artigianale fosse posta proprio davanti al portone interno dellasilo, quindi oltre il cancello di recinzione e il giardino che si affaccia sulla strada, tenderebbe a far escludere questa versione dei fatti. Senza dimenticare la potenza dellordigno che ha divelto il portone in ferro, rotto numerosi vetri e lesionato le pareti esterne.
Resta aperta invece la pista legata alla parrocchia Regina Pacis che, per conto della Regione, è proprietaria della struttura, allinterno della quale si svolgono anche le attività del catechismo e degli scout. La notte dellesplosione il boato si è sentito a centinaia di metri di distanza. Il parroco, don Vittorio Sinopoli, ha dichiarato di essersi svegliato ma di non aver lanciato immediatamente lallarme credendo si trattasse di un petardo.
Stamani i genitori hanno lanciato una raccolta firme per chiedere maggiore sicurezza. Tuttavia molti hanno deciso di non mandare più i propri figli in quellasilo. «Io credo nellonestà racconta una mamma e continuerò a portare il mio bambino. Ma capisco chi preferisce andare altrove». Nel frattempo verranno installati un sistema di videosorveglianza e un videocitofono. «Ma non basta concludono i genitori vogliamo sentirci sicuri, chiediamo più vigilanza da parte dei carabinieri e delle forze dellordine».