La Corte dei conti regionale ha approvato il 18 settembre il piano di rientro presentato dall'amministrazione del centro ionico lo scorso febbraio. «Per Giarre è una bella giornata, adesso programmazione con più tranquillità», commenta il sindaco Roberto Bonaccorsi. Per le tasche dei cittadini tempi duri, ma ci saranno anche risparmi su dipendenti, bollette e affitti
Giarre, approvato il piano di riequilibrio Bonaccorsi: «Siamo fuori dall’emergenza»
Il sindaco di Giarre ieri ha ricevuto due telefonate. La seconda, da parte della Guardia di finanza, annunciava l’avviso di garanzia nell’indagine per i presunti bilanci falsi al Comune di Catania tra il 2009 e il 2011, anni in cui (solo dal 2010) Roberto Bonaccorsi era assessore al Bilancio e alle Partecipate e anche vice del sindaco Raffaele Stancanelli. Una comunicazione che ha rovinato la soddisfazione per la prima chiamata: quella che comunicava che la Corte dei conti regionale il 18 settembre ha approvato il piano di riequilibrio decennale del comune ionico che lo scorso febbraio era stato presentato a Palermo. «Per Giarre è una bella giornata, questa decisione conferma che la programmazione è stata fatta bene», commenta il primo cittadino.
Giarre come Catania, dunque. Ha usufruito dello strumento offerto dal governo Monti nel 2012 per evitare il dissesto finanziario e spalmare su un arco temporale di dieci anni i propri debiti. Che per il centro ionico sono molto alti. La ragioneria generale del Comune, nel piano di riequilibrio, quantifica i fattori di squilibrio in 25 milioni di euro, così distribuiti: 4 milioni e 844mila euro di disavanzo del 2012; 900mila euro di debiti fuori bilancio; 600mila euro di debiti fuori bilancio potenziali; 8 milioni e 100mila euro come fondo di svalutazione dei crediti; 10 milioni di euro come fondo per le altre potenziali passività derivanti da cause e contenzioni aperti; infine 1 milione di euro come interessi per l’anticipazione che il Comune riceverà dallo Stato grazie all’adesione al piano di equilibrio.
«Inizia una nuova fase per Giarre – spiega Bonaccorsi – finalmente potremo programmare il futuro senza essere in continua emergenza. Ma rispettando principi di rigore: ogni sei mesi ci saranno dei controlli per verificare che gli impegni che abbiamo preso vengano mantenuti». Gli effetti del piano di riequilibrio, che durerà fino al 2022, saranno duri per i cittadini. Alcuni si sono già visti, con l’aumento delle aliquote Imu al 6 per mille sulla prima cosa e al 10,6 per milla sugli altri immobili. Ci sarà il blocco del turn over per i dipendenti comunali; solo i precari già in organico, 35, potranno essere stabilizzati e l’amministrazione si è impegnata a farlo entro il 2016. Previsti risparmi sul personale di 9 milioni di euro entro il 2022, sulle bollette telefoniche e telematiche di 504mila euro tra il 2014 e il 2016 e di 655mila euro dal 2017 al 2022. Si aggiunge una riorganizzazione del patrimonio immobiliare con il trasferimento in edifici di prorietà comunale di diversi uffici, a cominciare dal Giudice di pace.
Bonaccorsi ha anche curato il piano di riequilibrio della città di Catania. Adesso l’indagine della procura getta un velo sul riassetto dei conti del comune etneo, anche se il sindaco di Giarre difende il suo operato. Per ora ha ricevuto un semplice avviso di garanzia. Dimissioni in caso di un processo e di una condanna? «Le valutazioni si fanno in corso d’opera – risponde Bonaccorsi – devo capire meglio di cosa stiamo parlando. Quando si hanno responsabilità politiche, bisogna sempre avere a che fare con il proprio senso del dovere».