Ha guidato la squadra rossazzurra negli anni 30 fin quasi alla serie A. Poi è tornato in Ungheria per prendere parte alla resistenza antitedesca. Nel maggio del 2013 il comitato nato per ricordarlo ha chiesto alla commissione toponomastica di dedicargli una strada. Oggi l'Assostampa torna sul caso e chiede un incontro all'amministrazione
Géza Kertész, l’allenatore del Catania ucciso dai nazisti Rimane nel cassetto la richiesta di intitolargli una via
Manca un nome tra quelli a cui il Comune di Catania ha dedicato una via nell’ultima riunione della commissione toponomastica. E’ quello di Géza Kertész, allenatore della squadra di calcio del Catania tra il 1933 e il 1936 e nella stagione 1941-42. Ucciso dai tedeschi dopo essere tornato nella sua patria, l’Ungheria, e aver contribuito alla resistenza antinazista. La campagna per intitolargli una strada era partita quattro anni fa dal comitato pro-Géza Kertész. Dopo che la sua esperienza era stata recuperata con la pubblicazione del volume Tutto il Catania minuto per minuto. Oggi l’Assostampa chiede che l’allenatore rossazzurro non venga ancora dimenticato e annuncia di voler incontrare l’amministrazione Bianco.
Avevamo raccontato qui la storia di Kertész – ignorata dalla società di Antonino Pulvirenti e da gran parte dei tifosi – che dopo essere stato calciatore, si mette alla guida della squadra etnea e la guida fino quasi alla promozione in serie A. Poi siederà anche sulla panchina di Lazio e Roma prima di tornare in Ungheria, dove si schiera con chi si oppone all’occupazione nazista. Per permettere agli ebrei e ai dissidenti rinchiusi nel ghetto di Budapest di fuggire, si traveste da soldato della Wehrmacht. Catturato dalla Gestapo, viene giustiziato il 6 febbraio 1945.
Pochi giorni fa la commissione toponomastica del Comune ha annunciato l’intitolazione di otto vie e piazze a personaggi noti, catanesi e internazionali, come il cantautore Lucio Dalla, la scrittrice Goliarda Sapienza (anche se in periferia e non nel suo quartiere di nascita San Berillo, decisione che ha sollevato critiche), il giornalista Candido Cannavò. Tra questi c’è anche uno sportivo: Luciano Abramo, storico allenatore di pallavolo. Manca, invece, Géza Kertész, nonostante la richiesta vecchia quasi di due anni.
E’ quanto fa notare oggi, cogliendo l’occasione del Giorno della memoria della shoah, la segreteria provinciale dell’Assostampa, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, d’intesa con il gruppo di specializzazione dell’Unione stampa sportiva italiana, e con il comitato pro-Géza Kertész. Che chiederà alla commissione toponomastica e all’amministrazione del sindaco Enzo Bianco un incontro per sollecitarli rispetto a questa iniziativa. «Precederemo questo incontro e la richiesta di dedicargli una via – ha dichiarato Daniele Lo Porto, segretario provinciale dell’Assostampa Catania – che appoggiamo con entusiasmo e impegno fin da ora, con una conferenza aperta a tutti per ricordare la figura di Géza Kertész».