Un tempo fiore all'occhiello della famiglia mafiosa degli Ercolano, oggi esempio per la gestione dei beni sottratti alla criminalità organizzata. Fondamentale il contributo di Banca Etica. «L'aspetto economico si misura pure in termini sociali». Guarda il video
Geotrans, l’azienda confiscata diventata modello da esportare Amministratore: «Proposta per protocollo d’accesso al credito»
«Al Sud eravamo l’azienda degli sbirri e al Nord eravamo l’azienda della mafia». Di tempo ne è passato e oggi Geotrans, la società di autotrasporti confiscata alla famiglia mafiosa degli Ercolano, aspetta solo l’ufficializzazione del nuovo corso: la cooperativa formata dai dipendenti che, da anni, lavorano «in squadra come se fossimo già una vera e propria cooperativa», dice a MeridioNews la direttrice tecnica Barbara Ingrassia. Un punto a cui si è arrivati anche con il supporto di Banca Etica: «L’aspetto economico va misurato anche in termini sociali. E questa, per noi, è una garanzia», afferma il consulente finanziario e banchiere ambulante di Banca Etica Gabriele Vaccaro.
Clienti storici che erano scappati quando al posto della mafia era arrivato lo Stato. Dopo il sequestro, il primo problema di un’azienda diventa la liquidità a cui si somma la difficoltà di accesso al credito. «Qualunque azienda sequestrata – spiega Luciano Modica, l’amministratore giudiziario di Geotrans – risulta per le banche “non meritevole di affidamento” a prescindere dall’andamento degli affari. E, quindi, ha enormi difficoltà». Ostacoli che, in questo caso, sono stati superati con il contributo dell’istituto di credito.
Adesso,
Geotrans potrebbe diventare un modello da esportare. «Ho proposto al tribunale di Catania – anticipa Modica – un protocollo che metta insieme vari soggetti: l’associazione bancaria italiana (Abi), l’agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), le controparti sindacali e gli enti di finanziatori, per creare un accordo per l’accesso al credito e – aggiunge l’amministratore giudiziario – per strutturare delle soluzioni ad hoc. Al momento, è in fase di valutazione da parte dei magistrati e spero si possa sottoscrivere a breve».
Intanto, in questi anni, i lavoratori di
Geotrans si sono impegnati per stare al passo con i tempi che cambiano andando alla ricerca di sostenibilità non solo finanziaria. «Quando sono arrivato, l’azienda aveva mezzi vecchi. Di recente – afferma Modica – abbiamo preso dei mezzi nuovi che garantiscono un impatto di inquinamento ambientale molto più basso. Inoltre, ci avvaliamo del trasporto navale». Geotrans, infatti, ha sottoscritto un accordo con gruppo Grimaldi Lines che da poco ha inaugurato delle nuove navi a bassissimo impatto ambientale. Altra novità riguarda «l’accoglienza dei ragazzi dell’istituto nautico Duca degli Abruzzi di Catania – continua l’amministratore giudiziario – che arrivano da noi con il progetto dell’alternanza scuola-lavoro». Un’esperienza che per alcuni non è stata solo di passaggio: negli ultimi mesi, due di questi giovani poco più che ventenni sono stati assunti con un regolare contratto e si occupano della logistica. «Sono contento di avere trovato lavoro – dice il neoassunto 22enne Alessandro Platania – e di avere avuto la possibilità di rimanere nella mia città d’origine».